I nuovi leader della Libia ricorderanno sicuramente chi ha fornito loro gli aiuti più importanti per quel che concerne la “detronizzazione” di Muammar Gheddafi: questo “rinfresco di memoria” sarà fondamentale al momento delle concessioni petrolifere future. Cosa accadrà all’Italia, uno dei principali investitori in terra libica, ma anche compromesso col vecchio regime? Gli svantaggi commerciali potrebbero essere evidenti, anche perché non è certo un mistero che Tripoli rappresenti una delle maggiori riserve di oro nero al mondo, con una stima complessiva di quarantasei miliardi di barili e molte nazioni che sono costantemente interessate a questi giacimenti.
Petrolio
Previsione prezzo petrolio 2012
Oro e Petrolio sono stati protagonisti di questo 2011 appena chiuso ma non certo per performance; sulla media annuale infatti in entrambi i casi siamo nettamente sotto le aspettative che avevamo a Gennaio scorso in termini percentuali e questo grava inevitabilmente sui portafogli che invece hanno scommesso su questi due strumenti. Cosa ci attende ora nel 2012?
L’augurio è sicuramente quello di veder “sbloccato” il prezzo quanto prima così che non bisogna prendere in considerazione l’idea di ruotare il portafoglio su altri strumenti più attivi; la relativa sicurezza in termini di tendenza che contraddistingue l’Oro ed il Petrolio è difficilmente sostituibile ma da un anno a questa parte è come avere un peso nel deposito titoli piuttosto che un investimento.
Prezzo benzina record tocca 1.8 euro
Con il nuovo anno arrivano le stangate sui prezzi della benzina: come in molti si aspettavano il costo del carburante é aumentato e ha raggiunto il nuovo livello record di 1,738 euro/litro, con punte di quasi 1,8 euro/litro in alcune zone d’Italia, soprattutto al Sud e al Centro, dove è più forte l’effetto addizionali. Sin da stamattina non sono mancate le proteste degli automobilisti, che si esprimono negativamente su forum, siti, blog e intervistati dai tg, anche le associazioni dei consumatori aderenti a Casper (nello specifico Codacons, Adoc, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori) si sono espresse concretamente in merito a questo rincaro: le associazioni hanno deciso di indire due giorni di “sciopero della benzina” allo scopo di protestare contro questi aumenti eccessivi del costo della benzina.
Prezzo del petrolio a 250 dollari con il blocco all’Iran
Si accende il dibattito secondo cui l’Iran potrebbe aver pianificato e avviato sperimentazioni per un ordigno nucleare. A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) sui programmi nucleari di Teheran, arrivano prontamente le reazioni soprattutto da parte di Stati Uniti e Israele, che non escludono anche un possibile attacco militare verso l’Iran. Il Paese però respinge la veridicità del rapporto dell’AIEA, sottolineando l’imparzialità dell’Agenzia e accusando il documento di essere “squilibrato, non professionale e politicamente motivato”. Mahmud Ahmadinejad, parlando alla tv di Stato, ha voluto sottolineare che l’Iran non ha assolutamente bisogno di un ordigno nucleare e che la loro battaglia non sarebbe fatta di bombe o missili, ma con un mezzo forse meno pericoloso, ma ugualmente sconvolgente: il petrolio.
Prezzo della benzina alle stelle, ma il Brent Crude è fermo a quota 100$
Per la precisione il future sul Brent Crude alla giornata di ieri veniva scambiato in chiusura intorno a quota 109.00$. Anche se il Mercato non fa’ più notizia come con lo scoppio della bolla speculativa del 2008 (che ha visto un top assoluto intorno a 150$) chi non segue gli investimenti nell’Oro Nero è a contatto tutti i giorni con il prezzo del carburante sempre più colpito da accise e rialzi da parte rispettivamente dello Stato e dei distributori.
Il periodo di crisi dei mercati azionari dovrebbe spingere gli investitori a scegliere Oro o Petrolio come protezione del portafoglio ma sembra invece che questi due siano passati in secondo piano e nonostante gli attacchi speculativi siano altrove il prezzo del prodotto finito continua a crescere.
Prezzi record per il gasolio
Continua la salita del prezzo del gasolio, il costo medio praticato della benzina oscilla tra l’1,614 euro/l degli impianti Eni all’1,634 di quelli Tamoil, il diesel invece parte dall’1,557 euro/l di Esso all’1,566 di IP al meno costoso prezzo delle no-logo a 1,465. Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,716 euro/l di Eni e lo 0,731 di Shell e Tamoil, le no-logo invece praticano prezzi oari a 0,712.
A destare preoccupazione non sono solo le ricadute dirette dei sulle tasche degli automobilisti, ma anche e soprattutto le ricadute indirette – sottolineano in una nota congiunta di Federconsumatori e Adusbef -. Il gasolio è il carburante maggiormente utilizzato per il trasporto delle merci.
Prezzo del petrolio in caduta, ma la domanda crescerà
Il peggioramento delle condizioni di mercato e il deterioramento delle prospettive sull’economia dell’eurozona ha investito anche il mercato del petrolio che risente di questo clima di incertezza. I contratti a termine hanno registrato una riduzione dell’1,3%. Nonostante le ultime notizie la domanda mondiale di petrolio, secondo le ultime aspettative, dovrebbe continuare a crescere, del 14% entro il 2035, soprattutto in relazione alla domanda dei paesi emergenti come la Cina, che é divenuta una delle nazioni tra le più grandi consumatrici di petrolio. Il prezzo dovrebbe balzare fino a 120 dollari al barile, secondo un’indagine dell’Aie (Agenzia Internazionale dell’Energia), nel cui rapporto annuale ha sottolineato che la domanda di petrolio raggiungerà i 99 milioni di barili al giorno (mbj) nel 2035.
Per benzina e gasolio gli italiani hanno speso 47,4 mld
Purtroppo la benzina é un prodotto di cui non possiamo fare a meno. Certo non é necessaria per la nostra sopravvivenza, ma come faremmo per andare a lavoro e per tutti gli altri spostamenti? La domanda di benzina quindi rimane sempre costante, nonostante i prezzi continuino imperterriti ad aumentare. Tanto la benzina si deve vendere sempre. E se in Italia buona parte del prezzo racchiude le tasse, il fenomeno del caro-benzina non riguarda solo il nostro Paese, ma l’Europa nel suo insieme, a causa della speculazione internazionale: i prezzi vengono modificati troppo spesso.
Opec taglia ancora stime su crescita domanda di petrolio
L’Opec ha nuovamente tagliato le stime per la domanda di petrolio nel mondo per il biennio 2011-2012. Per l’anno in corso, l’organizzazione dei paesi produttori di greggio ha tagliato la domanda a 87,81 milioni di barili al giorno, riducendo quindi di 0,18 milioni rispetto alla stima precedente. Anche per quanto riguarda l’anno prossimo, la domanda in termini di attese é stata ridotta, e’ attesa a 89,01 milioni di barili al giorno, contro gli 89,26 milioni annunciati a settembre. Intanto proseguono i segnali al rialzo sulla benzina. Esso, Q8 e TotalErg hanno deciso di aumentare i prezzi di 0,4 centesimi. Non sono state risparmiate neanche le pompe bianche, anche per le no-logo aumento di prezzi mentre va progressivamente riducendosi il gap con le petrolifere.
Rincaro dell’IVA pesa sul prezzo della benzina
L’aumento dell’IVA al 21% inizia a pesare anche sui prezzi del carburante. La nuova aliquota, entrata in vigore sabato dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale, venerdì, ha aumentato il costo della benzina in media di 1,4 centesimi al litro. Nello specifico il rialzo Eni è stato di 1,4 centesimi al litro sulla benzina, di 1,3 sul gasolio e di 0,5 sul gpl. Rialzo di 1,7 centesimi per Totalerg. Le medie ponderate nazionali tra i diversi marchi si attestano a 1,641 euro/litro per la benzina, mentre il gasolio é venduto a 1,525 euro/litro. Anche se il rincaro é toccato alla maggior parte dei beni di consumo, ci sono alcune aziende che hanno deciso di non far ricadere l’aumento dell’imposta sul prezzo finale del bene (gruppi come Zara, Esselunga, Tim, Honda, Benetton).
Pieno di benzina torna a livelli record
Mentre il prezzo del petrolio resta stabile sotto i 90 dollari al barile, il pieno di benzina continua la sua ascesa e torna a livelli record con l’allineamento al rialzo effettuato nei giorni scorsi dai gestori. Per quanto riguarda la benzina abbiamo raggiunto i 1,62 euro al litro, mentre il diesel é al si sotto della soglia di 1,5 euro litro. Come sempre in Italia sul prezzo della benzina incidono le tasse, che sono più alte rispetto al resto dell’Europa: il differenziale tra il prezzo della benzina in Italia e nel resto dell’Unione europea è pari a 59 centesimi di euro. Ha modificato i prezzi Eni con un rincaro di 1 centesimo sui costi raccomandati di benzina e diesel. Lo stesso vale per Tamoil, che ha aumentato il prezzo di 1 centesimo, mentre Q8 è intervenuta in entrambi i casi con +0,5 centesimi. Salgono di conseguenza i prezzi praticati sul territorio con il diesel tornato, nella media nazionale, oltre gli 1,5 euro/litro.
Crude Oil: Oro nero poco sotto quota 80$
La discesa sei Mercati Azionari sta trascinando con se’ anche l’Oro nero che è tornato a sfiorare i livelli di prezzo del 2009 in pochissimo tempo. Dal top relativo di Aprile poco sopra quota 110$, il prezzo del Petrolio ha cominciato la sua discesa prima con una fase di indecisione che oscillava intorno al livello psicologico dei 100$, poi con una fase di consolidamento che ha portato il grafico a sfiorare quota 80$ proprio nel mese di Agosto.
Prezzo petrolio in discesa, benzina stabile
Quando il prezzo del petrolio sale, le correzioni verso l’alto dei prezzi del carburante sono pressoché immediate, ma quando il barile di greggio vede il prezzo abbassarsi, la riduzione del costo di benzina e gasolio è molto lenta a recepire queste modifiche. Si tratta di un problema che ha animato parecchie discussioni, ma in questi giorni, con la crisi economica che imperversa e le possibili soluzioni ancora al vaglio, la situazione è diversa e intervengono le associazioni dei consumatori.
Petrolio, quotazioni altalenanti per le vicende libiche
Le vicende che stanno coinvolgendo la Libia, con la rapida avanzata delle truppe dei ribelli e il progressive sgretolamento del regime di Gheddafi, non potevano non avere conseguenze dal punto di vista economico: in effetti, non bisogna mai dimenticare che stiamo parlando di un paese che vanta una riserva di petrolio piuttosto importante, dunque l’oro nero risente di tutti questi eventi. A dire la verità, però, la commodity è stata protagonista di un andamento a due velocità nel corso delle ultime quotazioni. Nello specifico, il ribasso iniziale, con il livello che è sceso in modo progressivo fino agli ottantuno dollari al barile, è stato leggermente compensato dai guadagni successivi, i quali non sono però stati consistenti come ci si poteva aspettare in un primo momento. In particolare, le vendite hanno dominato in un lungo e in largo le contrattazioni iniziali, anche perché si è subito pensato che la nazione africana potesse riprendersi economicamente grazie alla fine della guerra civile che sta ormai infuriando da mesi; ma la fine del regime non è ancora certa al 100% e quindi non si può essere del tutto sicuri che la ripresa si avvii realmente.