Cina e USA sono concordi nel ritenere vicina la conclusione del Doha Round del WTO

 Stati Uniti e Cina si sono mostrati ottimisti sul fatto che il round negoziale di Doha del WTO, relativo al commercio globale, possa concludersi entro la fine del 2008: l’auspicio sul termine del negoziato (avviato nel 2001) è stato espresso anche dal segretario statunitense all’agricoltura, Ed Schafer. Lo stesso Schafer si è così espresso al riguardo durante una conferenza stampa a Shanghai:

Sia la Cina che gli Stati Uniti ritengono molto probabile una conclusione proficua del Doha Round nelle prossime settimane.

Il segretario statunitense all’agricoltura si trova in Cina per promuovere lo Strategic Economic Dialogue tra il paese asiatico e gli Stati Uniti.

 

I negoziatori del WTO sono alla ricerca di un accordo commerciale da ben sette anni, con l’intento principale di tagliare i sussidi agricoli e le tariffe sui beni industriali. Il direttore generale dell’organizzazione, Pascal Lamy, ha fatto sapere che sta considerando di convocare un meeting ministeriale per la seconda settimana di dicembre al fine di completare le trattative. Gli Stati Uniti sembrano attualmente più preparati per adottare i compromessi migliori sui sussidi relativi al Doha Round. Il ministro del commercio della Cina, Chen Deming, aveva già espresso recentemente la sua fiducia sul fatto che manchino davvero pochissimi giorni alla conclusione del negoziato.

Mutui subprime: capacità di rimborsare ignorata dalle banche

 Sembra che in America gli stessi banchieri siano spaventati dalla politica degli istituti creditizi. In questo articolo apparso sul New York Times, si parla di come si stia diffondendo in Usa la pratica del “BUY NOW, PAY NOTHING” (comprare adesso e pagar nulla).

il mutuo subprime é un mutuo a rischio dato ad un cosiddetto NINJA, che significa “No Income, No Job or Asset“. In pratica é la stessa situazione del precario italiano. Poiché si tratta della stragrande maggioranza del mercato del lavoro, le banche sono state costrette a fornire mutui a questi lavoratori. Questo sembra abbastanza logico: poiché la maggior parte dei lavoratori sono precari, le banche sono state costrette a dare mutui ai precari.

Tuttavia questo articolo evidenzia come spesso le banche approfittino della situazione, concedendo fidi ignorando completamente la capacità di rimborsare dei clienti. Ad esempio di ciò, nel succitato articolo, il caso di una ragazza ventunenne, che ottenuto un credito di mille dollari e rimborsato (immaginiamo con quali fatiche), si é vista in soli due anni quadruplicare il suo fido: da 1.000 a 4.400$!

Opec lascia la produzione di petrolio invariata

 Con una decisione forse un pò a sorpresa l’Opec, riunito al Cairo, ha deciso di mantenere gli attuali livelli di produzione di petrolio, malgrado il calo vistoso dei prezzi avesse fatto pensare alla possibilità di una ulteriore riduzione nella produzione. L’obiettivo, infatti, dei paesi produttori sarebbe quella di assestare il prezzo del greggio intorno ai 75-80 $ al barile, ben lontano dai 54 della chiusura di Venerdi. La decisione è stata presa malgrado l’opposizione di alcuni paesi come il Venezuela e sopratutto Iran, che spingono invece per una riduzione di almeno un milione di barili al giorno. La decisione però potrebbe essere presa il prossimo mese, in occasione dell’assise prevista ad Algeri il 17 Dicembre. La riduzione di 1,5 milioni i barili decisa il 24 Ottobre scorso, infatti, è ritenuta insufficiente considerando come il prezzo del greggio abbia da quel momento continuato la sua inesorabile discesa. Ma sicuramente l’ultima voce in capitolo la varà il primo produttore al mondo, l’Arabia Saudita.

Un dipendente Wal Mart ucciso dalla ressa dei clienti in coda per i saldi

 Un dipendente della Wal Mart, il colosso della grande distribuzione a basso costo, è morto Venerdì ucciso dalla ressa provocata dai clienti che volevano entrare in uno dei magazzini della catena, presa d’assalto per i saldi che sono stati decisi nel periodo del Ringraziamento, il primo week end di grandi acquisti pre natalizi americani. Lo ha detto un portavoce della polizia spiegando che il dipendente di 34 anni si trovava all’ingresso del negozio poco dopo l’apertura quando è stato travolto e buttato a terra dalla folla, che cercava di entrare da ore nel grande magazzino della catena. Secondo i primi rilievi effettuati dalla polizia l’uomo è stato travolto dalla ressa e calpestato nella confusione dalle migliaia di persone entrate non appena sono state aperte le porte. Inoltre quattro clienti, tra cui una donna di 28 anni incinta, sono stati portati in alcuni ospedali locali per ricevere cure per le ferite riportate.

Da Coca-Cola Italia buoni sconto per le famiglie

Anche le piccole iniziative possono aiutare a risolvere grandi problemi come la forte crisi finanziaria che ha colpito i mercati internazionali. Lo sanno bene alcune imprese italiane che hanno scelto di offrire strumenti utili a rilanciare i consumi e ad aiutare le famiglie più disagiate. E’ il caso della Coca-Cola Hbc Italia, società italiana controllata dalla famosa multinazionale americana, che ha deciso di stanziare un contributo di circa 11 milioni di euro a vantaggio delle famiglie italiane che non dovranno così rinunciare ad un prodotto di marca di cui sono state assidue consumatrici prima della crisi. La Coca-Cola Italia ha, infatti, previsto l’emissione di circa quattro milioni di coupon sconto da tre euro ognuno destinati alla famiglie più bisognose come quelle composte da 4 o più persone. I buoni sconto potranno essere utilizzati per l’acquisto di bevande Coca-Cola, evitando cosi un sensibile calo dei consumi.

Non si sa quando partirà Cai, intanto si discute sul compenso del commissario Fantozzi

 Mentre non si riesce ancora a capire quando e come riuscira a prendere il volo la nuova Alitalia, dopo che si è avuta la conferma che ciò non avverrà il 1 dicembre, come invece da tempo stabilito, nascono nuove polemiche in merito ad alcune indiscrezioni che riporterebbero il compenso multimilionario ( 15 milioni di euro) che il Governo dovrebbe pagare al commissario straordinario Augusto Fantozzi, per i pochi mesi di lavoro da traghettatore verso la nuova compagnia. Il commissario ha smentito immediatamente e fermamente queste voci, ma facendo due calcoli in base alla legge Marzano, la cifra non sembrerebbe in effetti molto distante dal vero. Sulla questione ovviamente si è scatenata immediatamente la bagarre politica e Il Partito Democratico e l’Italia dei Valori hanno chiesto oggi in Aula alla Camera che il governo riferisca subito in materia. Per tornare invece lal fronte della operatività della nuova compagnia, in un comunicato si legge che

L’Enac attende quanto prima” l’informazione sulla nuova data di start up “per le proprie attivita’ di monitoraggio e verifica e che inoltre ino al completamento del passaggio, l’Alitalia continuera’ ad operare.

Commerzbank accelera nel suo progetto di fusione con Dresdner

 Commerzbank e Allianz sono in netto rialzo a Francoforte dopo che la banca, ieri sera, ha annunciato la conclusione dell’acquisizione di Dresdner Bank per oltre 5 miliardi di euro, con un risparmio di oltre 1 miliardo di euro rispetto al prezzo pattuito nel settembre scorso. Il titolo della banca tedesca aveva cominciato la sua discesa che attualmente è di circa il 65% dal suo valore di gennaio 2008, proprio a seguito della notizia della acquisizione di Dresdner. Il mercato infatti considerava l’operazione, in un momento di crisi finanziaria già in atto, troppo cara e rischiosa e per questo aveva penalizzato fortemente il titolo che aveva perso in una sola giornata il 13% del suo valore. La crisi finanziaria ha cambiato ancora di più le le carte in tavola considerando che Commerzbank è stata costretta a chiedere 8,2 miliardi al governo tedesco per ricapitalizzarsi e pagare la seconda tranche di Dresdner . In cambio la banca si è impegnata con il governo di non distribuire dividendi agli azionisti fino al 2010. Sulla scorta di questa notizia il titolo ha continuato la sua discesa fino ad arrivare a toccare i minimi storici vicino ai 5 euro per azione.

Enel stipula accordo con Sharp sul fotovoltaico

 Enel è in rialzo dell’1,1% a 5,03 euro. La società ha annunciato che investirà 1 miliardo di dollari con Sharp, secondo gruppo al mondo nella produzione di batterie per raccogliere l’energia solare, per installare un campo fotovoltaico in Italia.  Sharp, Enel insieme ad un’altra compagnia europea non ancora nota, costruiranno prima un nuovo impianto per la produzione delle pellicole per pannelli solari e poi istalleranno un campo fotovoltaico in Italia con l’obiettivo nel 2012 di raggiungere una potenza istallata di 189 Megawatt. Gli investimenti partiranno dal 2009 fino al 2012 e il campo inizierà a produrre energia già dal 2010. Questa notizia sembra aver rasserenato il clima intorno al titolo dopo che ieri era scoppiata una nuova grana per Enel sul fronte spagnolo.

Dubbi sul futuro di citigroup, si parla di merger o vendita di asset

 Wall Street rimbalza potententemente guadagnagnando oltre il 6%, ma nel listino principale newyorkese spicca il crollo di Citigroup che in un mercato estremamente volatile è stato bersagliata dalle vendite e dal pessimismo del mercato che vede foschi scenari per la banca statunitense. Sulla travagliata ex leader dei servizi finanziari Usa, infatti, sono circolate indiscrezioni stampa di un possibile merger o almeno di cessione di importanti asset. Ne ha parlato il Wall Street Journal, ma a Cnbc il Ceo Vikram Pandit ha escluso lo spinoff della controllata Smith Barney, stigmatizzando la fabbrica dei rumour e rassicurando che la posizione patrimoniale del gruppo è solida. Tra gli addetti ai lavori, Gerard Cassidy, analista di Rbc Capital markets parla di “paura e panico, a questo punto. Gli investitori quest’anno hanno visto movimenti del genere e la fine è stata molto sgradevole (perciò) prima sparano, poi fanno le domande. Sfortunatamente manca la fiducia”.

Una nuova giornata di scioperi per Alitalia mentre Fantozzi incontra l’ad di Cai

 Mentre la protesta “bianca” del personale di bordo di Alitalia entra nella seconda settimana, oggi tra partenze e arrivi, sono stati cancellati circa 70 voli della compagnia all’aeroporto romano di Fiumicino, 40 nello scalo milanese di Linate e 14 in quello lombardo di Malpensa. A Roma si sono contate 70 cancellazioni da e per Fiumicino — 30 in partenza e 42 in arrivo — in gran parte voli nazionali. Negli scali milanesi, sono 40 i voli cancellati a Linate (21 partenze e 19 arrivi) e 14 quelli a Malpensa (7 partenze e altrettanti arrivi). Sabato scorso, la compagnia ha annunciato la decisione di ridurre i voli proprio per rispondere al “persistere del comportamento anomalo nelle procedure operative nonché del consistente aumento delle assenze per malattia, di una parte del personale di volo”, assicurando al tempo stesso la riprotezione dei passeggeri dei voli cancellati.

I sindacati firmano con Cai ma i disagi negli aeroporti continuano

 Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno raggiunto l’intesa con Cai sui nuovi contratti di Alitalia. Lo riferiscono i sindacati, dopo che oggi si è tenuta la riunione fra le quattro sigle e Cai, la società che si è candidata a rilevare la parte buona della compagnia aerea. Ma nonostante la firma come previsto i disagi per chi vola continuano, malgrado i provvedimenti presi da una parte dal governo con la precettazione e dall’altra da magistratura ed Enac con le inchieste in corso per accertare responsabilità e eventuali procedimenti da inoltrare contro presunti responsabili di agitazioni non previste e non autorizzate,  con una sessantina di voli cancellati solo nell’aeroporto romano di Fiumicino.

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti esprimono soddisfazione per l’accordo definito, che risponde alle richieste nonché alle tutele avanzate dal sindacato durante tutta la complessa fase negoziale,

si legge in una nota congiunta diffusa dai sindacati.

Fiat crolla in Borsa all’annuncio di nuove casse integrazioni

 Fiat Automobiles, che continua nella sua discesa in Borsa e ritorna abbondantemente sotto i 6 euro, ha comunicato ai sindacati i nuovi programmi di cassa integrazione per dicembre-gennaio negli stabilimenti di Mirafiori (Torino) e Pomigliano d’Arco (Napoli) per adeguare la produzione alla domanda in forte flessione. Lo dice una fonte del gruppo. L’azienda ha anche comunicato una nuova settimana di cassa integrazione (l’ultima di novembre) per tutta la carrozzeria di Mirafiori, compresa la linea di Alfa Mito che aveva evitato la precedente interruzione. Il successivo stop alla produzione cadrà a cavallo delle festività natalizie, allungandosi sul mese di gennaio. Lo stabilimenti di Mirafiori fermerà le linee dal 22 dicembre fino al 11 gennaio del 2009, ha detto la fonte interpellata da Reuters. L’impianto di Pomigliano si fermera’ prima, dal 8 dicembre, per riprendere l’11 gennaio del prossimo anno.

Con la crisi le vendite di quotidiani economici sono salite vertiginosamente, ma la raccolta pubblicitaria cala inesorabilmente

 La profonda crisi finanziaria in atto, alimentando sete di informazione in tempo reale ma anche desiderio di approfondimento su temi economici specifici, ha creato un’occasione senza precedenti per la stampa economica e per i siti web delle testate generaliste. Dall’inizio di settembre le vendite di quotidiani come Sole 24 Ore, Milano Finanza, Finanza Mercati e Libero con il suo inserto economico Libero Mercato sono aumentate in modo consistente. Questo effetto della crisi è reso ancora più evidente dall’esplosione dei ‘click’ registrati dai siti web delle stesse testate o dal ‘canale economia’ del Corriere.it – per non parlare di televisioni come la Cnbc, da sempre molto attente alla finanza.

Generalmente, quando l’economia va bene, la gente vuole
investire i propri risparmi: è allora che il pubblico delle testate come la nostra si allarga. Invece nelle fasi di mercato debole di solito perdiamo lettori,

ha spiegato a Reuters Alessandro Bompieri, direttore generale all’area editrice del Sole 24 Ore.

La nuova Cai è pronta a partire ma i dubbi sul piano restano ancora tutti sul tavolo

 La nuova Alitalia  nata dalla fusione tra la “vecchia” compagnia di bandiera e Air One, dovrebbe operare a partire dal primo dicembre, scrive oggi il quotidiano francese La Tribune sul proprio sito web. Lo ha indicato, secondo il giornale economico, il presidente di Air France-KLM, Jean-Cyril Spinetta, ai sindacati e anche agli analisti riuniti giovedì e venerdì scorso per la giornata dedicata agli investitori. La scelta tra Air France-KLM e la tedesca Lufthansa come partner industriale avverrà a partire dal 12 novembre, scrive sempre la Tribune, secondo cui la compagnia franco-olandese ha indicato di essere pronta a entrare nel capitale della nuova Alitalia con il 20-25%. Jean-Cyril Spinetta ritiene che il suo gruppo sia in una posizione “migliore di Lufthansa” sul dossier, ritenuto “estremamente importante per la strategia di consolidamento di Air France-Klm in Europa”, scrive ancora il giornale.