Trichet prospetta aumento tassi: sale Euribor

Dopo le parole del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che non ha escluso un aumento del costo del denaro dal 4% al 4,25% il prossimo mese per fronteggiare la minaccia dell’inflazione, assisteremo ad un aumento dei tassi di interesse dell’Eurozona. Tali parole infatti si sono già ripercosse su quei tassi Euribor ai quali sono indicizzate le rate dei mutui a tasso variabile. Ciò significa che chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile pagherà un po’ di più ogni mese. Precisiamo che la revisione delle aspettative future sui tassi di interesse europei si è fatto sentire più sulle scadenze lunghe che su quelle brevi: l’Euribor 360 a un mese è stato influenzato soltanto relativamente ed è passato in un giorno dal 4,458% al 4,479 per cento. Il tasso a 3 mesi, è salito d’un colpo dal 4,866% al 4,967%, mentre quello a 6 mesi ha raggiunto la soglia del 5%, precisamente del 5,113% (dal 4,938%).

La stretta monetaria prennunciata in settimana dal presidente Jean Claude Trichet, ha quindi messo in subbuglio i mercati che non si aspettavano un orientamento così aggressivo. Il mercato e l’imprenditoria come hanno accolto tali mosse? Con favore dagli imprenditori italiani come l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne secondo cui la Bce interpreta «giustamente e totalmente» il suo compito e il numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, il quale ritiene che la Bce fa il suo mestiere al meglio.

Potenziati gli scambi commerciali tra Italia ed Egitto

Potenziare la partnership commerciale ed industriale tra Italia ed Egitto. È questo l’obiettivo del vertice bilaterale tra i due paesi che si è svolto, a Villa Madama, mercoledi 4 giugno. Tre gli accordi siglati: in materia di Politica Estera, Politiche agricole (cooperazione industriale nel settore marittimo e pesca) e Beni Culturali (protezione e restituzione di beni e per il restauro del museo egizio del Cairo.

Presente oltre al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Presidente egiziano Hosny Mubarak, una schiera di ministri. In rappresentanza del governo italiano c’erano i ministri degli Esteri Franco Frattini, dello Sviluppo economico Claudio Scajola, delle Politiche agricole Luca Zaia, della Cultura Sandro Bondi e dei Trasporti Altiero Matteoli.

Ocse: calo della crescita in Italia. A rischio deficit e occupazione

Si è concluso ieri il Consiglio ministeriale dell’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, che si è tenuto a Parigi il 4 e 5 giugno. L’Economic Outlook, pubblicato dall’Ocse, prospetta un rallentamento dell’economia in tutti i paesi dell’organizzazione. Si passerà dalla crescita del 2,7 per cento nel 2007 a un +1,8 per cento nel 2008 e un +1,7 per cento nel 2009.

Non sono rosee le stime di crescita avanzate dall’Ocse per l’Italia. Previsto, infatti, un calo della crescita ed un aumento del deficit. Secondo il rapporto dell’Ocse, l’Italia crescerà, quest’anno, appena dello 0,5 per cento. Per quel che riguarda l’inflazione, si stima un picco, nel 2008, del 3,6 per cento che dovrebbe, però, scendere già nell’autunno prossimo e assestarsi intorno al 2,1 per cento nel 2009.

Bce rivede al rialzo le previsioni di inflazione: invariati i tassi di interesse

Obiettivo primario della Bce e’ assicurare la stabilita’ dei prezzi, che e’ precondizione per la stabilita’ finanziaria e la crescita. La BCE esercita, infatti, il controllo dell’inflazione nell’area euro badando a contenere, tramite opportune politiche monetarie (controllando la base monetaria o fissando i tassi di interesse a breve), il tasso di inflazione di medio periodo ad un livello inferiore (ma tuttavia prossimo) al 2%.

Proprio a questo scopo il suggerimento di Trichet per arginare le pressioni inflazionistiche che iniziano a minacciare l’Europa è quello di abbandonare la strada delle politiche fiscali e seguire “politiche di bilancio prudenti”. La Bce rivede al rialzo le previsioni di inflazione di Eurolandia per il 2008 e il 2009: le nuove stime indicano un’inflazione compresa fra il 3,2 e il 3,6% per il 2008, in netto rialzo dal 2,9% medio stimato a marzo, mentre per il 2009 gli economisti si aspettano un’inflazione compresa fra 1,8% e 3,0%, dal precedente 2,1% medio.

FMI modifica al rialzo le stime sulla crescita di Eurolandia 2008 dall’1,4% all’1,75%

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’area euro. L’economia di Eurolandia deve però fare i calcoli con grandi rischi, soprattutto tenendo conto delle turbolenze sui mercati finanziari che per il momento proseguono, come spiegano gli ispettori di Washington nel loro tradizionale rapporto Article IV. Le stime di crescita per Eurolandia formulate ad aprile dal Fondo Monetario Internazionale erano state criticate dalla Commissione di Bruxelles che le aveva giudicate troppo pessimistiche. Pochi giorni fa il Fondo, modifica al rialzo le stime 2008 portandole dall’1,4% all’1,75%. Le previsioni di primavera della Commissione Ue, rese note a fine aprile, danno per l’anno in corso una crescita all’1,7% e per il 2009 all’1,5%.

Niente ICI e niente infrastrutture e difesa del suolo in Sicilia e Calabria

Il taglio dell’ICI ha reso contente un numero immenso di famiglie, l’abolizione della tassa sulla prima casa farà si che gli italiani possano dedicare ad altre spese la somma che fino a poco fa veniva periodicamente sottratta. Ricordiamoci però che lo Stato rappresenta un’azienda, seppur senza scopo di lucro, per cui il “risultato di esercizio” non può chiudere in perdita. Non avendo ovviamente uno scopo lucroso, è comunque auspicabile che possa chiudere i conti di fine anno almeno alla pari. Cosa significa? In parole semplici, dato che è stata abolita la tassa Ici che per lo Stato rappresenta un entrata, ovviamente per pareggiare tale perdita lo Stato dovrà ridurre i costi. Ed anche in questo caso lo Stato non si è smentito ed ha pensato di sottrarre somme dai fondi che erano destinati alle infrastrutture e alla difesa del suolo (ex risorse Ponte Stretto) in Sicilia e in Calabria (1.363,5 milioni di euro).

Roma: STOP del Tar del Lazio alle striscie blu

Il Tar del Lazio ha annullato, giovedi 29 maggio, la delibera con la quale il comune di Roma nel 2004 aveva istituito la sosta a pagamento nel quartiere Ostiense. La sentenza del Tribunale amministrativo accoglie il ricorso, presentato dal CODACONS e da un Comitato di cittadini residenti a Ostiense, contro le strisce blu. La delibera comunale (104 del 4 aprile 2004), secondo la sentenza del Tar, risulta illegittima perché non vi è motivata la riduzione delle aree di parcheggio gratuite a vantaggio di quelle a pagamento.

Una precedente sentenza della Cassazione definisce nulle le multe alle auto in sosta nei parcheggi tariffati se accanto non è presente anche un parcheggio gratuito. Solo in alcuni posti “urbanisticamente rilevanti” è possibile aggirare la norma e la zona oggetto della delibera non risulta esserlo. L’atto emanato dal Tar ha efficacia immediata su tutto il territorio romano, poiché la delibera annullata citava tutte le strade di Roma.

Agenzia delle Entrate: Nuovo Conto Energia incompatibile con detrazione Irpef del 55% per risparmio energetico.

La detrazione Irpef del 55% per il contenimento dei consumi energetici non è cumulabile con il Conto Energia che offre incentivi per gli impianti solari

Renato Brunetta punta alla privatizzazione di enti previdenziali e assicurativi

Il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta designa un nuovo piano industriale e ai sindacati parla chiaro: trasformare in S.p.a. alcuni rami della Pubblica Amministrazione. Entro 3-5 anni potranno essere recuperate risorse per 40 miliardi anche attraverso la dismissione di quote residue di patrimoni immobiliari, di strutture statali e delle attività non-core di fatto costituite in rami d’azienda improduttivi. Saranno trasformate in Spa (controllate però sempre dallo Stato) o in Agenzia degli enti economici, innanzitutto gli organi previdenziali e assicurativi. Questo è, secondo il ministro anche un modo per ovviare all’inefficienza del sistema, perché si sa, anche in passato la privatizzazione ha avuto lo scopo di rendere più organizzati e competitivi alcuni settori.

Ricordiamo ENI, di cui Goldman Sachs acquisì l’intero patrimonio immobiliare; Enel per la cui privatizzazione lo Stato ha incassato 56 miliardi di euro; ancora nel 1993 avvenne la privatizzazione del gruppo Sme, azienda pubblica controllata dall’IRI con una quota del 64%, quell’anno con la prima tranche della privatizzazione, relativa al settore surgelati e a quello dolciario del gruppo Sme, il gruppo svizzero Nestlé acquisì i marchi: Motta, Alemagna, La Cremeria.

ISTAT: Il 50% degli italiani con 1900 euro al mese

Secondo le ultime statistiche rese note dall’ISTAT nel Rapporto Annuale sulle condizioni dell’Italia presentato alla Camera dei Deputati, il 19% degli italiani non riesce ad arrivare alla fine del mese ed il 50% vive con 1900 euro al mese.

Tra le categorie più a rischio ci sono le famiglie con figli minori a carico e le persone che vivono da sole, sono proprio questi che si trovano in ritardo nei pagamenti.
Il rapporto focalizza che il reddito netto per le famiglie residenti in Italia è di 2300 euro mensili inclusi i trasferimenti monetari,di circa 700 euro. Nota importante viene dalle famiglie rette solo dallo stipendio femminile, in questi nuclei familiari si ha circa il 27 % in meno del reddito rispetto agli altri.