Il pessimismo cosmico di Giacomo Leopardi ha trovato dei degni eredi: si tratta degli italiani di questo inizio 2012, i quali non nutrono delle buone prospettive economiche per il paese nel nuovo anno. Secondo quanto stimato dalla Confesercenti, il 48% degli intervistati ritiene che le condizioni finanziarie italiane siano pessime, mentre il 36% degli stessi si attende addirittura un peggioramento. Le cifre hanno messo in luce un aumento delle percentuali rispetto a un anno fa, visto che a inizio 2011 era il 33% dei cittadini che si professava così pessimista.
Ritratti
Il Regno Unito è preparato ai peggiori scenari per l’eurozona
Regno Unito ed euro, i rapporti sono più stretti di quanto si possa normalmente pensare, almeno secondo quanto trapela dalle ultime indiscrezioni del Daily Telegraph; come riportato dal quotidiano britannico, infatti, il Tesoro londinese si è messo al lavoro per dar vita a dei piani di contingenza, i quali includono tra le altre misure anche i controlli di capitale, per far fronte a una eventuale disintegrazione della moneta unica comunitaria. Lo stesso giornale inglese, però, non ha voluto specificare quale sia stata la fonte da cui ha ottenuto questa informazione così preziosa e specifica in ambito finanziario.
Bank of America: l’ad Moynihan prevede tempi turbolenti
Brian Thomas Moynihan, amministratore delegato di Bank of America, non poteva utilizzare parole più chiare per descrivere il 2012 che attende l’istituto di credito statunitense: in effetti, la lettera di fine anno indirizzata ai dipendenti ha messo in luce la volontà dell’azienda di potenziarsi contro i principali rischi economici e di continuare a migliorare nei mesi a venire. La cultura del rischio finora implementata verrà dunque ulteriormente sviluppata e ogni lavoro verrà posto in essere in funzione dei prossimi tempi, i quali vengono definiti “turbolenti”. Come ha spiegato lo stesso Moynihan, Bank of America sta tentando di semplificare al massimo il proprio modello di business, oltre alla sua organizzazione, continuando a focalizzare l’attenzione sugli assets a basso impatto di rischio.
L’Istat raffigura un’Italia disoccupata e anziana
Età avanzata, aumento della disoccupazione e degli stranieri residenti: sono questi i tre elementi che emergono con maggiore nettezza dall’annuario 2011 stilato dall’Istat, il ritratto più aggiornato della nostra popolazione. In effetti, secondo l’istituto statistico, sono oltre due milioni i cittadini che stanno attualmente cercando un lavoro, gran parte dei quali sono molto giovani, con il tasso piuttosto accentuato per quel che riguarda coloro che sono in attesa da più di un anno. Le nascite in oltre non progrediscono, anzi si sono praticamente arrestate. Nel dettaglio, si è passati dai 568.857 nati del 2009 ai 561.944 dello scorso anno, una contrazione piuttosto evidente che viene però compensata dalla crescita dei residenti, soprattutto di nazionalità straniera.
Standard & Poor’s declassa dieci banche spagnole
Il turno della Spagna è ormai giunto: Standard & Poor’s ha riversato tutta la propria “rabbia” finanziaria nei confronti del credito iberico, provvedendo a declassare il rating di ben dieci banche nazionali: si tratta del risultato dell’applicazione dei nuovi criteri valutativi in questo senso e non è detto che l’agenzia americana possa ritoccare ulteriormente al ribasso questi giudizi nel giro di pochi giorni. Il comunicato è stato molto esplicito, gli istituti coinvolti devono ora far fronte a questa revisione negativa e rimangono ancora sotto osservazione con tutte le implicazioni negative del caso, visto che i rischi sono seri e concreti per il breve termine.
La folta platea dei finti poveri in Italia
Che l’evasione fiscale fosse un problema del nostro paese lo si sapeva da diverso tempo, ma avere dei dati e delle conferme così nette fa sempre riflettere: il riferimento non può che andare a quanto stimato dall’Anagrafe Tributaria, un quadro dalle tinte piuttosto evidente per quel che concerne alcune tendenze di fondo. In pratica, l’aggettivo che meglio si addice a molti contribuenti è quello di “finti poveri”. Si tratta di una platea di soggetti che non dichiara più di ventimila euro all’anno, ma che adora anche viaggiare a bordo di auto potenti (le intestazioni complessive in questo caso sono molto vicine ai trenta milioni di redditi Irpef): anche le barche di lusso gli aerei e gli elicotteri, però, contraddistinguono una situazione simile.
Nuovi sviluppi nelle trattative sulla holding dei Ligresti
Il riassetto del debito di Sinergia, una delle principali holding di proprietà della famiglia Ligresti, continua ancora a tenere banco. In particolare, però, è l’intero universo che gravita attorno all’imprenditore siciliano a destare la massima attenzione in ambito finanziario: in effetti, una delle offerte più importanti che sono state ipotizzate e avanzate nel corso della giornata di ieri è stata quella di Marcellino Gavio, impresa intenzionata a rilevare la quota di partecipazione che la stessa famiglia può attualmente vantare in Igli, la società finanziaria che è in grado di controllare quasi un terzo dell’intera Impregilo.
Fmi: la Romania gode di ottima salute
Se l’eurozona non sta mostrando di essere in salute, l’Europa dell’est riserva invece una sorpresa dopo l’altra: non si tratta soltanto della Polonia e della sua importante crescita del prodotto interno lordo, ma anche della Romania, un paese che viene spesso lasciato ai margini delle trattazioni economiche, ma che secondo il Fondo Monetario Internazionale meriterebbe invece maggiori attenzioni. In effetti, la nazione gode di ottime condizioni “fisiche”, tanto che l’organismo di Washington ha di fatto certificato questa situazione privilegiata. In pratica, tutti i parametri e le performance che dovevano essere conseguite lo scorso mese di settembre sono stati rispettati in pieno.
Legge di stabilità, novità importanti per srl e spa
Nemmeno le principali società capitalistiche del nostro paese sono riuscite a sfuggire alle innovazioni lanciate dalla Legge di Stabilità per il 2012: le modifiche alla disciplina di spa e srl sono infatti rilevanti e vale sicuramente la pena approfondirle nel dettaglio. In particolare, per quel che concerne le società a responsabilità limitata, è stato previsto che il sindaco unico sia nominato in maniera facoltativa, mentre in merito alle società per azioni bisogna sottolineare come l’articolo che è stato cambiato è il 2397 del codice civile, sempre in riferimento al collegio sindacale e ai ricavi e al patrimonio netto. In pratica, questo vuol dire che anche nelle srl che presentano le dimensioni maggiori, lo stesso collegio sindacale, il tipico organo di vigilanza delle società capitalistiche italiane, è quantomeno obbligatorio.
Fitch: forti rischi di contagio per le banche americane
La sfida che le banche degli Stati Uniti si apprestano ad affrontare nel nuovo anno è seria e rischiosa: il rischio deriva soprattutto dal progressivo deterioramento che sta interessando il debito sovrano europeo, con gli spread di molte nazioni che sono saliti alle stelle e il rischio di un contagio sempre più vicino. L’osservazione è di Fitch, una delle tre principali agenzie di rating a livello internazionale, la quale ha mostrato una certa preoccupazione per l’outlook del credito americano, nonostante la crisi del Vecchio Continente possa essere risolta in tempo e in maniera adeguata. L’esposizione di questi gruppi è infatti piuttosto elevata e bisogna quindi prestare la massima attenzione.
Citigroup, licenziamenti per ben tremila dipendenti
Citigroup, una delle principali banche degli Stati Uniti, non sta vivendo uno dei momenti più brillanti della propria storia: ne è una chiara conferma l’ultima decisione aziendale che i vertici sono stati costretti a prendere, vale a dire il licenziamento di oltre tremila dipendenti, una scelta che comunque era nell’aria, visto che l’amministratore delegato Vikram Pandit ha appena ridimensionato i costi per far fronte alla crisi e l’ambito occupazionale è sempre uno dei più colpiti in questi casi. Questi tagli, in particolare, costituiscono circa l’1% dell’intero staff di Citigroup, potrebbe sembrare una percentuale poco significativa, ma la stima è addirittura destinata a crescere, come confermato da alcune indiscrezioni anonime.
Crack MF Global, licenziamento per 1.066 broker
Il crack di MF Global, la prima e finora unica vittima della crisi economica europea, non poteva non avere conseguenze interne: in effetti, la società ha provveduto a licenziare ben 1.066 broker, ritenuti in qualche modo responsabili di questo grave fallimento e della chiusura definitiva del gruppo. Gli ultimi pagamenti salariali, comunque, avverranno il prossimo 15 novembre, con ben duecento dipendenti che sono caduti vittime di questa liquidazione. Tra l’altro, gran parte di questi lavoratori hanno appreso del loro licenziamento soltanto attraverso le notizie dei media, una vera e propria beffa: ora c’è anche la notifica ufficiale e quindi si conoscono nel dettaglio nomi e responsabilità.
Argentina, una nuova crisi finanziaria all’orizzonte
È impossibile non piangere per l’Argentina, come veniva cantato nel celebre film “Evita” di Alan Parker: la nazione sudamericana ha conosciuto da pochi giorni il suo nuovo presidente, una conferma visto che è stata rieletta Cristina Kirchner, ma non è più tempo per festeggiare, ma per preoccuparsi a causa della crisi finanziaria. Come si spiega una nuova congiuntura negativa dopo i problemi di un decennio fa e la lenta risalita? La stabilità politica è stata assicurata e questo risultato è stato ottenuto proprio grazie alla crescita economica del paese, qualcosa di impensabile dopo il disastro dei tristemente famosi “Tango Bond”.
Occupy Germany: le proteste di Berlino e Francoforte
Il fenomeno delle proteste “Occupy” si estende sempre più a macchia d’olio e sta coinvolgendo ora un paese in cui sono presenti diversi simboli economici contro cui scagliarsi: si tratta della Germania, la cosiddetta “locomotiva d’Europa”, in cui gli indignati stanno dando vita alle loro dimostrazioni da almeno tre settimane consecutive, anche se non con la stessa intensità che si nota altrove. Le città principali in tal senso sono la capitale Berlino e, ovviamente, Francoforte, in cui ha sede la Borsa tedesca, ma soprattutto la Banca Centrale Europea, due dei bersagli più gettonati. Le richieste sono esplicite e chiare: Occupy Germany vuole infatti puntare su una finanza più trasparente e sull’aumento degli stipendi, sempre all’insegna del consueto slogan adottato dai “colleghi” americani, vale a dire “Siamo il 99%”.