Cda Exprivia approva trimestrale

Exprivia S.p.A. è una società per azioni italiana che si occupa di progettazione e sviluppo di tecnologie software innovative e di prestazione di servizi IT per il mercato bancario, medicale, industriale, telecomunicazioni e Pubblica Amministrazione. La società è quotata presso la Borsa valori di Milano, conta attualmente un team di oltre 1200 persone distribuite fra la sede principale di Molfetta (BA) e le sedi di Milano, Roma, Vicenza, Trento, Piacenza e Bologna.

Exprivia offre quindi soluzioni per il presidio del rischio di credito: La soluzione Global Credit Management è un sistema di soluzioni applicative, mirate al supporto delle diverse attività di valutazione, creazione, controllo e gestione del portafoglio crediti di un istituto di credito. Le diverse soluzioni proprietarie, integrabili fra loro, supportano le differenti fasi del processo di gestione del credito, dalla pratica elettronica di fido, al controllo mandamentale fino alla generazione di rating Basilea2 compliant.

Debito pubblico ed emissione di obbligazioni e moneta

Per debito pubblico si intende il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti, individui, imprese, banche o soggetti stranieri, che hanno sottoscritto obbligazioni (come BOT e CCT) destinate a coprire il fabbisogno finanziario statale. Se anno dopo anno, il bilancio dello Stato chiude sempre con un deficit, ossia le entrate (essenzialmente gettito fiscale) superano sempre le uscite (spesa pubblica), alla fina viene a realizzarsi una situazione insostenibile, pari a quella di un individuo che sistematicamente spende più di quanto guadagna ed è quindi costretto ad indebitarsi con un meccanismo a spirale. Lo Stato non potrà reggere in eterno questo meccanismo in quanto il debito potrebbe arrivare ad eguagliare l’intero PIL!

Lo Stato oltre che con l’emissione di titoli può finanziare il debito pubblico stampando moneta, ed in ogni caso, se non riesce a risanare il bilancio, prima o poi potrebbe trovarsi costretto a ricorrere a questa alternativa. Gli economisti Sargent e Wallace hanno dimostrato che l’indebitamento con emissione di moneta è meno inflazionistico di quello con emissione di titoli, inoltre, giacché, nel lungo periodo lo Stato dovrà comunque emettere moneta per fronteggiare il debito pubblico, è meglio che lo faccia fin dal primo deficit di bilancio.

Investire nei bond per non rischiare troppo

Crisi del credito e dei mercati globali: dove conviene investire riducendo i rischi? E’ quello che probabilmente si sono chiesti e si chiedono la maggior parte dei risparmiatori visto il contesto internazionale. Sono molti i gestori di fondi che a questa domanda rispondono “Bond!“. Bond sì, ma quali? Ci sono i corporate bond, le emissioni societarie, che però devono essere “maneggiati” con cura: da analizzare con cura il merito del credito dell’emittente, poichè in tempi di credit crunch le brutte notizie possono sempre essere in agguato. I corporate bond garantiscono meno sicurezza in periodi recessivi (o quasi) dei titoli di Stato, ma possono contare su fondamentali solidi, e se si sceglie di puntare su doppie o singole B è possibile ottenere rendimenti crescenti con rischi contenuti.

Ancora più sicure le società con rating a tripla A, attualmente acquistabili a prezzi bassi, adatti ad un investitore paziente che possa attendere almeno un paio di anni che i mercati si riassestino per ottenere un guadagno. Se comunque restate indecisi anche dopo aver dato un’occhiata ad alcune delle emissioni societarie ed i loro rendimenti potete scegliere anche di puntare su un ETF che replica l’andamento di diversi titoli corporate, così da poter diversificare settori e classificazioni, quindi rischi.

I più sicuri restano però senza dubbio quelli governativi, da affiancare magari ad un investimento in azioni per rendere più stabile così il proprio portfolio. Il rischio in questo caso è della bolla: i timori per la mimore crescita, le vendite che fioccano sui titoli più a rischio, hanno spinto in molti a scommettere sui bond governativi, i cui prezzi sono inevitabilmente saliti facendone calare i rendimenti.

Grande depressione: può succedere oggi con i mutui subprime e l’aumento dei prezzi delle derrate agricole?

La grande depressione, detta anche crisi del 1929, grande crisi o crollo di Wall Street, fu una drammatica crisi economica che sconvolse l’economia mondiale alla fine degli anni venti, con gravi ripercussioni durante i primi anni del decennio successivo. Le cause del fenomeno furono molteplici. Durante gli anni Venti negli Stati Uniti si era verificata una straordinaria crescita finanziaria e speculativa accompagnata tuttavia da un forte indebitamento degli agricoltori, esposti alla concorrenza europea dopo la ripresa postbellica. Quindi in realtà la grande depressione non è da attribuirsi ad una crisi finanziaria come molti credono, ma ad una crisi del settore agricolo! In realtà la crisi fu amplificata dai fallimenti a catena delle banche di provincia a causa dell’insolvibilità delle aziende e tale situazione andò a ripercuotersi direttamente sull’intera società americana. Nei primi tre anni, i più “caldi” della crisi, le banche si ritrovarono improvvisamente senza denaro liquido quando migliaia di azionisti spaventati dal crack di Wall Street corsero a vendere i loro titoli.

GTECH di Lottomatica ha acquisito il 90% di St Enodoc Holdings Limited

GTECH è un’azienda leader nella tecnologia di gioco e società di servizi, fornisce tecnologia innovativa e contenuti creativi. L’azienda, controllata al 100% da Lottomatica S.p.A., ha acquisito il 90% di St Enodoc Holdings Limited, operatore leader nella gestione completa dei servizi per i giochi white label, con sede a Gibilterra, e controllate, inclusa St Minver Limited, per un valore in contanti pari a 28 milioni di euro. Ne dà notizia un comunicato di Lottomatica. Gtech stima di pagare fino a 13,6 milioni di euro aggiuntivi calcolati in base al rendimento del business nel 2008 e nel 2009. Il dieci per cento di St Enodoc rimane a Gary Shaw, fondatore e Presidente, fino al 2012, momento in cui sia Mr. Shaw che Gtech avranno il diritto di indurre Gtech all’acquisto delle azioni di Mr. Shaw. La società prevede di finanziare l’operazione attraverso la disponibilità di cassa.

In un momento in cui continuiamo ad espandere la nostra presenza nel settore del gioco via Internet, St. Enodoc ci appare come la giusta scelta. St Enodoc fornisce servizi tecnologici ad alcuni dei più rinomati marchi in Europa i quali operano nei giochi del bingo interattivo, del poker e dei casinò, incluso il supporto tecnico specializzato per le reti peer-to-peer per la gestione di frodi e collusioni.

ha dichiarato Jaymin B. Patel, Presidente e CEO di GTECH. E noi aggiungiamo che si trattava di una scelta sicuramente appetibile: nell’ultimo bilancio del 30 Giugno 2007, St Enodoc ha registrato entrate per circa 13,7 milioni di euro.

Africa: aumentano i prezzi dei cereali ma anche gli indici di Borsa

In Africa si teme per la gravità dell’ aumento dei prezzi delle materie prime, in particolar modo per gli alimentari. Il forte aumento del prezzo e la minore disponibilità sul mercato del riso rischia di far scoppiare proteste e disordini nel continente nero, dove già grano e carburanti sono alle stelle In Egitto. Infatti proprio l’Egitto ha annunciato la sospensione delle esportazioni di riso per far fronte alla notevole domanda sul mercato interno, evitare il rialzo dei prezzi e di conseguenza le proteste degli strati più poveri della popolazione. Per l’Africa la situazione diviene inquietante perchè, accanto all’aumento del prezzo del riso, c’è da tener ben presente come abbiamo già detto l’aumento del prezzo del grano. Al Chicago Board of Trade(CBOT), la massima borsa mondiale dei cereali, il frumento, ad esempio, ha visto salire i prezzi del 123%.

Mercato auto in discesa, Fiat in controtendenza:nuove immatricolazioni in Francia

È stato un aprile debole per il mercato dell’auto. Le immatricolazioni si sono ridotte del 2,86%, 202 mila autoveicoli in meno. Dall’inchiesta congiunturale del Centro Studi Promotor emerge che in particolare ben l’88% dei concessionari segnala bassa affluenza di potenziali interessati all’acquisto nei saloni di vendita dei concessionari.

IN netta controtendenza rispetto al mercato il gruppo Fiat: ad aprile le immatricolazioni in Italia del gruppo sono cresciute dell’1,43% a 67.742 unità, contro le 66.789 del mese di aprile dello scorso anno. A marzo le immatricolazioni del gruppo torinese erano calate del 20,6%, a febbraio dell’8% e a gennaio del 6,57%, per cui mese positivo dopo un inizio anno non proprio rose e fiori. Le auto più vendute nel nostro Paese non sono quelle costose ma sono sempre la Fiat Punto (oltre 18 mila), la Fiat Panda (più di 12 mila) e la Fiat 500 (oltre 9 mila) che sta ormai raggiungendo la soglia dei 200 mila ordini in tutti i mercati in cui è venduta in dieci mesi di vita. Fiat Bravo è la vettura del segmento C più venduta così come Fiat Doblò è al vertice nella classifica dei multispazio. Infine, Fiat Sedici è nel progressivo annuo il 4×4 più venduto. La Fiat cresce anche in Francia. E’ quanto emerge dai dati pubblicati da Comité des Constructeurs Francais d’Automobiles, l’associazione costruttori di automobili d’Oltrape, secondo i quali il gruppo del Lingotto avrebbe immatricolato nel solo mese di aprile 14.695 autovetture e veicoli commerciali leggeri (+34,7% rispetto allo stesso mese del 2007), di cui 10.979 a marchio Fiat (+43,6%).

Fed taglia tassi e volano le Borse

Ripresa del settore finanziario e una maggiore fiducia degli operatori hanno inaugurato la settimana delle borse asiatiche. Ad inizio settimana a Tokyo il Nikkei aveva archiviato la seduta in rialzo di 0,22% con un guadagno di 30 punti, a 13.894,37, il massimo dal 28 febbraio scorso sulla scia dei finanziari che hanno goduto del recuperato clima di fiducia da parte degli investitori. Inizio settimana positivo per Taiwan con il Taiex che lunedi ha preso 131,77 punti a 9.079,60 in rialzo dell’1,5%; Lunedi negativo per Seul, dove il Kospi termina a -0,08% (1.823,17 punti). Nella giornata del 29 ottobre la Borsa di Tokyo è rimasta chiusa per festività nazionale. Oggi inizio seduta positiva per la borsa di Tokyo, grazie soprattutto alle notizie giunte dal comparto automobilistico (con le vendite nel mese di marzo in crescita del 12,5%) le performance dei titoli esportatori (dovuto all’arretramento dello yen sul dollaro) ed il rally di Wall Street. L’indice Nikkei ha concluso ieri gli scambi in rialzo del 2,05% a 14.049,26 punti mentre il Topix ha guadagnato il 2,32% a 1.377,39 punti. Tra le altre piazze asiatiche, Seul archivia un progresso dell’1,25% a 1.848,27 punti mentre Taiwan sale dello 0,49% a 8.963,63 punti.

Btp, cosa sono e quanto rendono

La sigla Btp sta per buoni del Tesoro poliennali: si tratta di titoli a medio e lungo termine la cui cedola è pagata semestralmente. Il loro rendimento è fisso e la scadenza può essere a 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Il taglio minimo con cui possono essere sottoscritti è 1000 euro per poi salire ad ogni multiplo di questo. I Btp sono immessi sul mercato tramite aste riservate ad intermediari autorizzati ed i normali cittadini possono avvalersi di loro.

I Btp sono i titoli del debito pubblico, ma si distinguono dai BOT per la durata; un anno per questi ultimi. Generalmente sono presenti in tutti i portafogli perchè hanno un rendimento sicuro e fisso ma superiore a quello dei conti correnti. Si parla infatti di rischio zero perchè se non fossero rimborsati vorrebbe dire che lo Stato è andato in bancarotta. Il momento migliore per investire nei Btp è quando l’economia fatica ed il costo del denaro scende.

Emak approva bilancio 2007 e autorizza acquisto e vendita di azioni proprie

Emak, è uno dei maggiori player a livello europeo nella produzione e nella distribuzione di macchine per il giardinaggio e l’attività forestale. L’acquisizione di importanti realtà industriali e commerciali in tutta Europa, la quotazione alla Borsa Valori di Milano, la partnership tecnologica con grandi multinazionali ed il ruolo di primo piano ricoperto all’interno del Gruppo Yama testimoniano la continua crescita dell’azienda, lo spirito di innovazione e l’attenzione alla nuove prove del mercato. Oggi Emak è quindi una realtà internazionale, fondata sulla forza di due marchi commerciali – Efco e Oleo-Mac – conosciuti in tutto il mondo. Con le sue 3 unità produttive, le 7 filiali e i suoi 126 distributori Emak è infatti presente in oltre 70 Paesi, servendo circa 20.000 punti vendita nei cinque continenti.