Analisi Tecnica: Commodities indecise quanto gli indici

 Nuovo periodo di incertezza per i mercati mondiali, con gli indici che “non sanno” se ripartire o no, almeno per ossigenare i prezzi ed evitare la catastrofe. Sulle commodities, il sentiment è pressoché uguale:
primo su tutti il future Soybean, che mette a segno un nuovo attacco alla statica a 964 perforandola in chiusura daily di qualche punto, e dopo la realizzazione di un massimo decrescente sembra volgere al peggio il quadro generale per questo derivato: per chi fosse liquido, è bene rimanere tale fino a nuove importanti indicazioni. Il mercato ha bisogno di trovare riscontri nei volumi, prima di definire le intenzioni e consentire un ingresso a basso rischio.
Il petrolio dalla sua parte, dopo aver mancato il target ribassista a 29 dollari ha recuperato velocemente i 47 ma non è riuscito a confermare la rottura rialzista: si sta sviluppando una fase laterale, quindi porre attenzione alla fuoriuscita al fine di individuare la nuova onda che spingerà i prezzi in direzione con probabile aumento della volatilità.

La Consob proroga il divieto di Short Selling

 La Consob in data 29 Gennaio 2009 ha emesso la Delibera n° 16781 con la quale sostanzialmente proroga il divieto di short selling su una serie di azioni del paniere italiano. Ancora dunque, le vendite allo scoperto sono state vietate ai singoli trader, poiché considerate speculazione.
Il primo provvedimento era stato emesso alla fine del 2008 e prorogato fino al 31 Gennaio 2009. Ha funzionato? Il grafico parla da solo, non servono commenti. Le vendite, non si sono fermate assolutamente (ma se i piccoli trader non potevano vendere allo scoperto…chi lo ha fatto?). Ma il fatto ancor più grave è che i trader sono stati limitati nel loro lavoro e demonizzati come speculatori, quelli “cattivi” che questa crisi l’hanno alimentata fin dall’inizio.
Tutta colpa dei trader quindi? Sono loro che hanno affossato il mercato?
Assolutamente no.
Perché i trader vendevano allo scoperto (quando potevano)?

Analisi Tecnica: indici americani a confronto

 Anche sugli indici americani avanza la possibile troncatura di un ciclo particolarmente importante: la conferma sta avendo luogo, e sarà ancora più attendibile con il superamento della fortissima resistenza posta a 9031.

Per quanto riguarda il prossimo supporto, l’area 8465 dovrebbe permettere il rimbalzo immediato delle quotazioni verso nuovi massimi di periodo, risultando un ottimo punto d’acquisto.
I battleplan del nuovo ciclo andrebbero tarati impostando un’ideale arco temporale di 64 giorni con partenza dal minimo del 21 Novembre.
Sull’indice italiano, il minimo definitivo sarebbe situato al 5 Dicembre, creando una compensazione temporale con il resto del mondo: quest’elemento va’ tenuto sempre a mente e gli indici mondiali vanno confrontati continuamente ad ogni sviluppo per definire possibili riallineamenti. Attualmente non vi è nulla di certo riguardo la tempistica a cui assisteremo, per cui i battleplan rimangono impostati rispettivamente a 64 e 60 giorni per l’indice americano e per quello italiano.
Per continuare con l’analisi sull’indice americano a time frame daily, si rileva una resistenza di basso valore passante per 8795, che se superata proietterà i prezzi verso 9031 prima e nuovi massimi relativi poi, con conseguente conferma del nuovo battleplan a 64 giorni.