Per la Cina prevista una crescita economica dell’8%

 La Cina è in grado di mantenere la propria crescita economica a un tasso dell’8% o addirittura uno superiore nel corso di quest’anno: tutto ciò potrebbe avvenire a discapito della grave turbolenza internazionale, dato che i consumi interni dell’ex Impero Celeste potrebbero aumentare in maniera molto rapida. In aggiunta, Pechino dovrebbe aprire in maniera più ampia i propri mercati, senza dimenticare la globalizzazione della valuta, lo yuan, fortemente criticato dagli Stati Uniti per le recenti politiche di intervento. La seconda economia mondiale è dunque pronta a viaggiare su binari piuttosto rapidi, tanto che una conferma è giunta persino da Li Yang, numero due della Chinese Academy of Social Sciences, il quale ha messo in luce in un rapporto le possibili performance dei consumi del paese asiatico.
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Tra l’altro, quest’ultimo ha sottolineato i vantaggi degli ultimi programmi cinesi, volti a migliorare le assicurazioni sociali e i livelli dei salari minimi, due argomenti molto sentiti in questi ultimi tempi. D’altronde, il 2011 è stato caratterizzato anche da interventi di successo per quel che concerne i programmi troppo complessi, evitati con la massima cura, così che la stessa crescita economica può essere mantenuta in modo plausibile proprio intorno agli otto punti percentuali. Si parlava in precedenza della globalizzazione dello yuan, ma di cosa si tratta esattamente?

Nel dettaglio, questa priorità è inserita nell’agenda dell’esecutivo da diverso tempo, insieme all’apertura della Borsa di Shanghai alla finanza mondiale: in pratica, sta crescendo la convinzione in merito al fatto che questi due fattori possano contribuire al rialzo degli indicatori macroeconomici, un evento confermato dall’Institute of Finance and Trade Economics. Intanto, in territorio cinese non si parla altro che degli investimenti finanziari più papabili: in particolare, il ministro per le Risorse Idriche, Chen Lei, ha fatto sapere che ai progetti di conservazione dell’acqua per il quinquennio 2011-2015 saranno destinati ben 1.800 miliardi di yuan, una cifra che equivale a trecento miliardi di euro.

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