PetroChina Co., la maggior azienda asiatica nell’ambito della produzione petrolifera, potrebbe acquistare le partecipazioni delle società energetiche rese vulnerabili dalla crisi creditizia, per poter espandere la propria produzione e venire incontro alla crescente domanda di carburante in Cina: è quanto affermato dal portavoce della società, Jiang Jiemin. PetroChina sta anche studiando la possibilità di acquisire finanziariamente le risorse delle compagnie più in affanno.
Le compagnie petrolifere della Cina hanno ripreso la loro ricerca di risorse globali, dopo un vuoto di due anni causato dalla peggiore crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione e dalla caduta dei prezzi dei beni da vendere nei mercati azionari. Le società più potenti stanno anche tentando di vendere gli asset per poter attenuare il peso del loro debito ed evitare i rischi di rifinanziamento. Lo stesso Jiang ha così commentato:
Stiamo studiando la situazione operativa di alcune compagnie internazionali, tra cui le società energetiche nel mercato dei capitali e non rinunceremo a nessuna opportunità.
L’indice asiatico MSCI AC Asia Pacific Energy ha perso circa il 55% quest’anno, percentuale nettamente superiore al 38% di caduta dell’MSCI World Index.
Le compagnie maggiori, come la NRG Energy Inc., Calpine Corp. e Mirant Corp., hanno subito notevoli pressioni per accettare le acquisizioni a causa della stretta creditizia. Exelon Corp., la maggiore compagnia di servizi statunitense per valore di mercato, si è offerta questa settimana per acquisire NRG Energy per 6,2 miliardi di dollari in azioni. La difficile situazione finanziaria ha inoltre spinto la società Constellation Energy Group Inc. ad accettare un’offerta in denaro di 4,7 miliardi di dollari lo scorso mese da parte degli statunitensi della Warren Buffett’s MidAmerican Energy Holdings Co. Nonostante la caduta dei prezzi del petrolio e l’attuale crisi bancaria, vi sono buone opportunità per PetroChina di consolidare le proprie risorse: Jiang ha tenuto a precisare che la compagnia asiatica non ha alcun problema finanziario.