La crisi finanziaria ed economica in Cina in questi ultimi mesi ha comportato un rallentamento della crescita, ma di certo il PIL non si è contratto così come è avvenuto e sta avvenendo in Giappone, Europa e Stati Uniti. E per il secondo trimestre di quest’anno, l’Ufficio di Statistica del Paese ha non a caso reso noto che il prodotto interno lordo è cresciuto del 7,9%, superando le stime formulate in media dagli economisti; in virtù di tale dato, il PIL cinese nel primo semestre è cresciuto del 7,1%, mentre per l’intero 2009 le autorità del Paese prevedono una crescita dell’economia all’8%. Il dato non è quello a due cifre degli anni scorsi, ma di certo di questo passo la Cina nel 2010 si candida per tornare ad una crescita robusta del prodotto interno lordo. La notizia, tra l’altro, arriva a poche ore dalla revisione al rialzo delle stime di crescita USA da parte della Federal Reserve in accordo con le ultime “minutes del FOMC“, alimentando di conseguenza le attese di un’inversione del ciclo, sia negli Stati Uniti, sia negli altri Paesi con economie più “mature”, a cavallo tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010.