Era previsto un aumento delle tariffe dell’acqua. E così sarà. L’incremento nel settore era stato già annunciato nel dicembre dello scorso anno dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.
I rincari concessi ai gestori che investono sul sistema idrico, presto, saranno realtà. Nella giornata di ieri è stato quantificato l’aumento. Nel 2014 è del +3,9%, nel 2015 arriverà al +4,8%. Il metodo di calcolo, per la prima volta, è stato omogeneo lungo tutta la Penisola.
Interessati al rincaro delle tariffe ci sono ben 40 milioni di utenti. Di questi, sei milioni hanno avuto una diminuzione del 10% in bolletta. Per la stragrande maggioranza dei consumatori l’incremento è connesso alla ripresa degli investimenti da parte delle aziende che si occupano di erogare i servizi idrici.
Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’energia, ha spiegato:
Nei prossimi quattro anni risultano attivati 4,5 miliardi di investimenti per nuove infrastrutture, tutela ambientale e miglioramento dei servizi, un valore pari a quello degli impianti finora realizzati. In realtà il sistema idrico del Paese avrebbe bisogno di investimenti ben maggiori. Solo un anno fa l’Authority spiegava che per superare le carenze croniche e mettersi in regola con gli adempimenti europei sarebbero stati necessari oltre 25 miliardi in cinque anni.
Tuttavia, per le famiglie si tratta di un esborso ulteriore in un momento di crisi, come fatto presente più volte dalle associazioni dei consumatori. Secondo l’Adusbef, l’Authority ignora i risultati del referendum 2011 contro la privatizzazione dell’acqua e continua a stangare i consumatori deliberando aumenti e rincari sulle bollette, attribuendo tali oneri impropri alla “ripresa degli investimenti” delle aziende idriche, che non si capisce perché devono essere sopportate dalle famiglie.