E’ scattato l’aumento del canone Telecom. Il Codacons fa ricorso al Tar

Domenica 1° febbraio è scattato il tanto discusso aumento del canone Telecom. Già dalla prossima bolletta gli abbonati residenziali si vedranno addebitare un rincaro sul canone del 10%, passando così dai 14,57 euro (Iva inclusa) ai 16,08 euro (Iva inclusa). L’aumento del canone di Telecom Italia, il primo dal 2002 che ha attenuto l’ok dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni lo scorso 11 dicembre, non interesserà per il momento le linee affari e i possessori di Social card che potranno fare esplicita richiesta per mantenere invariato il costo del canone. La Clientela agevolata continuerà a beneficiare della riduzione del 50% sul costo del canone, pagando 8,04 euro rispetto ai 7,3 euro del mese scorso.


Il rincaro del canone di Telecom Italia ha suscitato non poche polemiche da parte delle associazioni dei consumatori.

In una fase di grande crisi come questa -ha spiegato il presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti– qualsiasi aumento e’ dannoso per i consumatori quindi anche questo. Non e’ che si puo’ pensare di superare la crisi rifacendosi sui consumatori e sugli abbonati

Anche il  Codacons si è dichiarato contrario all’aumento del canone di Telecom Italia e ha annunciato un ricorso al Tar del Lazio per richiedere la sospensione del rincaro. Le ragioni del ricorso, spiega l’Associazione dei consumatori, sono da rintracciare nel fatto che l’aumento appare ingiustificato poichè ad esso non corrisponde un effettivo miglioramento qualitatito o quantitativo dei servizi offerti da Telecom Italia. In più, continua il Codacons, l’aumento non può essere giustificato nemmeno da un incremento dei costi di produzione in quanto questi ultimi sono addirittura diminuiti.  Tutto questo, spiega l’Associazione dei consumatori, va a vantaggio di Telecom Italia e a discapito della concorrenza e, come spesso accade, dei consumatori.

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