Bankitalia non condivide l’ottimismo del Governo sul PIL ridimensionando quelle che sono le sue previsioni di crescita. Per quanto ancora l’Europa non si trovi effettivamente in recessione la situazione non è rosea.
Bankitalia non ottimista sulla crescita
Con il suo bollettino ha infatti reso noto di aver rivisto le stime per la crescita allo 0,9% per il 2024 e all’1% per il 2025. Abbassando quelle dell’anno in corso all’1,3%. Basta avere una vaga conoscenza dei dati della nostra economia e più in generale della produzione manifatturiera, per capire che vi siano problemi qualitativi, dimensionali e strutturali.
Nonostante l’impegno, infatti, il nostro paese sta scontando le problematiche collegate al quadro internazionale ed europeo non positivo. Purtroppo data l’integrazione del nostro ambito produttivo con le diverse economie europee non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso. Dobbiamo ricordare infatti che la Germania sta entrando o è già entrata in recessione tecnica e di conseguenza vi sono delle conseguenze anche per noi.
Bankitalia poi, per quel che riguarda le sue stime, tiene conto anche di quelle che sono state le nostre problematiche interne. Prima tra tutte l’alluvione in Emilia Romagna. Anche se va detto che a livello di produzione manifatturiera l’impatto della tragedia è minore di quello che ha potenzialmente una recessione tecnica tedesca.
Colpa anche del calo dei consumi
Per Bankitalia è quindi sbagliato considerare l’emergenza in Emilia Romagna un problema per il nostro settore manifatturiero e di conseguenza per il PIL. Secondo gli esperti il calo della ripresa italiana dipende anche nell’andamento meno brillante dei consumi.
Ma come può essere altrimenti se l’inflazione e il caro bollette hanno affossato la capacità di spesa degli italiani, costretti a fare sacrifici su sacrifici? Prendiamo anche il solo dibattito sul salario minimo. Il fatto che non si riesca a trovare una quadra e non si consenta quindi ai cittadini di poter contare su stipendi decenti in ogni ambito ovviamente non aiuta ad alzare i consumi. E di conseguenza a mantenere alto il PIL.
Secondo Bankitalia sarà possibile raggiungere il 2% tanto agognato in termini di inflazione nel 2025. Nonostante vi sia un valore medio del 6% quest’anno. Negli Stati Uniti già è possibile contare su un dato intorno al 3%. Sarà possibile anche l’Europa?
La risposta è teoricamente positiva, a patto che vengano combattute nel modo più diretto possibile le eventuali speculazioni di chi vuole il superprofitto alle spalle dei consumatori. Insomma, a prescindere dall’ottimismo del Governo, Bankitalia è i suoi dati ci mettono davanti al fatto che per tornare a crescere e mantenere la crescita ai giusti livelli c’è bisogno di sostenere i consumatori. Sarà possibile?