Le bollette sono sì destinate ad aumentare, ma devono farlo solo in base a delle specifiche condizioni. Tra cui quelle segnalate all’interno del Decreto Aiuti bis.
Attenzione alla legalità delle modifiche unilaterali
E questo quello che è stato stabilito ed è stato comunicato da una nota congiunta dell’Autorità per l’energia le reti e l’ambiente (ARERA) e dell’Antitrust. La ragione? Alcuni venditori hanno già mostrato di aver fatto i furbi in merito. In particolare hanno tentato di aggirare l’articolo 3 del Decreto Aiuti bis. Norma che pone il divieto di utilizzare impropriamente le modifiche unilaterali del contratto delle bollette di gas ed energia.
Sono state molte infatti le segnalazioni giunte alle due autorità in merito. I consumatori si sono lamentati di violazioni sia per ciò che concerne le modifiche contrattuali unilaterali sia quelle riguardanti gli strumenti da poter sfruttare per il recesso. In poche parole il Decreto Aiuti bis ha stabilito che, fino al 30 Aprile 2023, è sospesa l’efficacia di ogni clausola che preveda la modifica unilaterale delle condizioni generali di contratto. E che fino alla stessa data non hanno efficacia i preavvisi dati agli utenti in tal senso.
Come è possibile notare si tratta di indicazioni abbastanza precise, alle quali venditori dovrebbero attenersi in modo tale da non causare un aumento dei prezzi per i consumatori. Non sono invece bloccate le modifiche e gli aggiornamenti delle condizioni economiche che erano già previste al momento della firma del contratto.
Bollette luce e gas, i casi che non rientrano nel decreto
Essendo qualcosa sulle quali il consumatore e il venditore hanno già trovato un accordo, queste non rientrano all’interno del Decreto Aiuti bis. Per quel che riguarda le bollette di luce e gas non fanno parte del blocco anche le condizioni economiche delle offerte Placet. Ovvero quelle le cui condizioni vengono stabilite dall’autorità tranne il prezzo, il cui valore è deciso dal venditore.
Insomma, dei paletti sono stati fissati e le autorità si stanno accertando che vengano rispettati. Da ottobre saranno presenti i rincari notevoli. E questo è uno dei modi nei quali tenerli a bada, evitando che i venditori possono giocare troppo con le bollette a discapito dei consumatori.
In una situazione precaria come questa è bene anche fare attenzione a quei venditori che minacciano il recesso del contratto nel caso il consumatore non volesse adeguarsi. Prima di un determinato gesto il venditore deve ottenere il via libera dell’autorità. Un semaforo verde che in base al Decreto Aiuti bis non può essere dato se lo scioglimento del contratto riguarda proprio i suddetti aumenti non legali.