Le bollette energetiche sono ormai da mesi il chiodo fisso di Esecutivo, imprese e consumatori. Nonostante le misure prese finora, in primavera sarà sicuramente necessario un ricalcolo. Come si deciderà di gestire la situazione?
Nuovo calcolo delle bollette energetiche
A quanto pare in attesa di un riordino e di una programmazione più ampia, il Governo starebbe pensando di dar vita a un nuovo meccanismo di calcolo delle bollette energetiche. Qualcosa che sia in grado di tutelare le fasce più deboli ma allo stesso tempo che aiuti a incentivare il risparmio energetico.
Alcuni particolari sono stati raccontati qualche giorno fa da Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Economia.L’esecutivo starebbe studiando un meccanismo per il quale il calcolo delle bollette energetiche sarebbe in grado d’incentivare il risparmio.
In particolare la riduzione dei consumi appare essere in linea con il regolamento dell’Unione Europea che richiede una riduzione globale volontaria del 10% dei consumi. Caratterizzato, egli stesso, da un calo obbligatorio nelle ore di punta pari al 5%. In poche parole si vorrebbe creare una fascia protetta di consumo del 70-80% comparandola con gli anni precedenti.
Se poi qualcuno consuma di più paga un prezzo più alto per quella parte riamente pari a circa il 30% sottoposta al mercato.
Si tratta di un meccanismo per le bollette energetiche che viene considerato complesso ma che potrebbe, come indicato, fare la sua comparsa la prossima primavera.
Attenzione ai consumi per tenuta del sistema
Alcune aziende si sono già mosse in tal senso. Enel già a ottobre ha inviato una lettera ai suoi clienti del libero mercato. Nella stessa veniva sottolineato che sarebbe stato introdotto un piccolo incentivo economico, elargito come sconto, per chi avrebbe abbassato i consumi. Anche Terna ha agito in maniera analoga.
Non è solo un fattore di risparmio legato alle bollette energetiche. E’ l’intero sistema che rischia di saltare se non si riesce a dar vita a una gestione migliore dei consumi. Non è una novità che il gas bloccato dai russi venisse dall’Europa utilizzato anche per produrre energia elettrica. E che nell’attesa di riuscire a sfruttare risorse rinnovabili e autoctone vi sia bisogno di risparmiare per far sì di non incorrere in un razionamento della stessa.
Le misure già prese nella manovra da 35 miliardi potrebbero non essere sufficienti sul lungo termine. Per questa ragione prevenire e dar vita a una gestione migliore delle bollette energetiche può rappresentare una mossa azzeccata. A patto che sia davvero equilibrata e che non crei problematiche ulteriori ai consumatori. Non resta che aspettare le prossime settimane per scoprire maggiori dettagli.