Caffè, perché il suo prezzo è aumentato così tanto?

Un caffè potrà arrivare a costare fino a 2,50 euro all’interno dei bar. Perché ci troviamo davanti a questo potenziale aumento di prezzo? La spiegazione la possiamo trovare all’interno della sua filiera.

I diversi fattori alla base della crescita del prezzo

Quando un prodotto inizia a crescere esponenzialmente di prezzo, il problema non è dato semplicemente dall’inflazione o da generali problematiche legate al dettaglio, come l’aumento di elettricità per l’esercente. Nel caso del caffè ci troviamo davanti a un’intera filiera in crisi rispetto al passato. Con tutto ciò che questo significa.

Sapevate che il costo della materia prima è cresciuto del 200% rispetto al 2020? Chi produce questo bene arriva addirittura a ipotizzare che in parte possa essere stato colpa dei prezzi più bassi al dettaglio per un lungo periodo, parlando di marginalità eccessiva data ai bar. Ciò non toglie che, più generalmente, bisogna concentrarsi su più aspetti della sua produzione.

Per noi una tazzina di caffè rappresenta uno dei beni di consumo non strettamente necessari al quale sembra essere impossibile rinunciare. Non possiamo però dimenticare che per noi è possibile acquistare una tazzina di caffè perché c’è tutto un lavoro di raccolta, preparazione, torrefazione e vendita prima.

E se la materia prima costa di più e vi è impossibilità di abbassare i costi, il prezzo è costretto a salire per mantenere la filiera intera. I cambiamenti climatici colpiscono in modo importante le piantagioni, mettendo in difficoltà le raccolte. A tutto ciò va aggiunta la tensione geopolitica praticamente costante sia nelle zone di raccolta che in generale in quelle di arrivo del mercato.

Ci sono dei produttori di caffè che per riunirsi di queste problematiche si trovano a vedere assicurata solo metà della propria richiesta. Ed è ovvio quindi che a una minore disponibilità e a costi maggiori corrisponda a un prezzo più alto anche per il cliente finale.

Pianta di caffè molto delicata

In particolare bisogna pensare ai cambiamenti climatici e a loro effetti devastanti sulle piantagioni. Non parliamo di una succulenta ma di una pianta molto delicata dalla quale si estrae una delle bevande più consumate al mondo. Il caffè può essere coltivato con successo in Africa, in Asia in America Latina, ai luoghi dove le temperature si trovano più o meno costantemente tra i 18 e i 21 gradi.
Dove le piogge non devono essere torrenziali e consentire una fioritura importante. Se ha tutto ciò aggiungiamo anche le eventuali difficoltà logistiche di spostamento del bene e abbastanza semplice invece ipotizzare una crescita importante. Dei prezzi ovviamente.

Nei supermercati e nei bar è stato già possibile vedere un incremento del costo del caffè. E non escludono, la maggior parte dei produttori, che il prezzo possa effettivamente arrivare, prima dei prossimi due anni, a raggiungere i 2,50 euro a tazzina.