Il caro benzina torna a intaccare i risparmi degli italiani. Sia la benzina che il diesel sono tornati sopra i due euro nonostante lo sconto imposto dal Governo. Il quale sta pensando ad altri aiuti o interventi.
Alla ricerca di nuovi interventi
Il ministero del Tesoro starebbe lavorando sia a una proroga del taglio delle accise che copra tutta l’estate sia ad alto. E più nello specifico, da quel che si evince, a un metodo per aumentare lo sconto. Per coprire il taglio delle accise servono circa cinque miliardi. Per garantire uno sconto, questa volta allargando la copertura agli automobilisti, bisogna capire come muoversi. Fattore al quale i tecnici stanno lavorando in questo momento per comprendere come non scostarsi dal bilancio e gestire al meglio i vincoli di cassa. L’intenzione è quella di raggiungere uno sconto pari a 35 centesimi.
Quello che appare evidente è che il Governo sia intenzionato a non far gravare troppo il caro benzina sui consumatori, che sono ormai allo stremo da questo punto di vista. Dato che le problematiche che toccano i trasportatori in tal senso si riflettono anche su di loro con gli aumenti che vengono registrati sui prodotti.
L’Esecutivo, questa è l’impressione che hanno i maggiori analisti, sembrano intenzionati a pensare a una modulazione dello sconto anche in base alla tipologia di utente. Quindi pensando a diversi sconti a seconda se si parla di taxi, bus, famiglie o trasportatori. Secondo Bruno Bearzi, presidente della Figisc di Confcommercio, gli sconti già stabiliti sono stati assorbiti dai rincari. E un più alto taglio delle accise potrebbe essere colmato dall’extra gettito legato all’IVA sul carburante.
Caro benzina e speculatori
È comunque importante combattere il caro benzina lottando contro l’effetto speculazione dato che soprattutto ai livelli alti della filiera, ha spiegato l’esperto, c’è chi gioca con “sentiment e future“. Le autorità stanno anche indagando su potenziali pratiche scorrette di alcuni distributori. Niente viene lasciato al caso.
Soprattutto perché non solo il consumatore finale si trova ad affrontare un rialzo così importante: alcune aziende stanno iniziando a lavorare in perdita proprio per il caro benzina. E in alcuni casi si sta pensando proprio alla chiusura.
E le richieste dei sindacati sono precise: o un tetto dei prezzi o una lotta importante agli speculatori. Il caro benzina ha spinto comunque le Fiamme Gialle a controllare con più veemenza il settore. E nel corso dei controlli nei primi 5 mesi dell’anno sono state ben 690 le violazioni riscontrate su 1320 controlli eseguiti. Proprio per quel che concerne la correttezza del prezzo praticato dei distributori di carburante.
Gli operatori del settore energetico pensano che i prezzi non si stabiliranno a breve, ma il calo potenziale della domanda legato proprio al caro benzina potrebbe normalizzare in parte la situazione.