Il caro bollette pesa sulle tasche degli italiani, motivo per il quale l’Arera consiglia di destinare parte del gettito derivante da provvedimenti fiscali a carico delle aziende al consumatore.
Aiuto per affrontare il caro bollette
Cercando in questo modo di alleviare quella che per molte famiglie è un importante peso economico da portare sulle spalle. Su questo l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente ha le idee molto chiare e lo ha ribadito trasmettendo al Parlamento e all’Esecutivo il “Monitoraggio dei contratti di approvvigionamento destinati all’importazione di gas in Italia”.
In base all’opinione dell’agenzia gli extra profitti che possono essere riscontrati devono essere tenuti in considerazione non dimenticando i costi e i margini provenienti dalla filiera che le famiglie si trovano a dover sostenere. Il decreto Ucraina, per affrontare la crisi energetica derivante dall’attacco russo, ha dato vita alla tassa sugli extraprofitti, prima pari al 10 e poi portata al 25% con il decreto Aiuti. Da questa lo Stato dovrebbe incassare circa 11 miliardi di euro.
Possibile incostituzionalità dell’intervento
Il problema? Gli analisti, secondo quanto riportato da il Fatto Quotidiano, pensano che la norma possa risultare incostituzionale. Questo perché la base imponibile presa in considerazione non è costituita da profitti, bensì dal maggior margine imponibile Iva realizzato tra ottobre 2021 e 30 aprile 2022. Rispetto al periodo ottobre 2020-aprile 2021. L’Arera ha confrontato i dati sui prezzi del gas importato disponibili sia a livello europeo che per quel che concerne l’Italia per eseguire una verifica di coerenza complessiva. È possibile leggere all’interno del rapporto:
L’analisi condotta e le informazioni rese disponibili sui meccanismi di gestione del rischio da parte degli operatori, rendono evidente come il costo di approvvigionamento dall’estero del gas tenda a mantenere andamenti coerenti con il valore del gas sul mercato all’ingrosso, ma anche come l’identificazione di eventuali “extraprofitti” vada affrontata considerando anche tutti i costi ed i margini che si generano lungo la filiera e che ricadono sui clienti finali.
Agire in questo modo sarebbe, sempre secondo l’agenzia un approccio corretto per il caro bollette, tra le altre cose in linea “con la Comunicazione adottata dalla Commissione Europea sui mercati energetici lo scorso 18 maggio 2022” In base al piano RepowerEU, che consentirebbe agli Stati di richiedere, per un tempo limitato e in via eccezionale di riallocare ricavi infra-marginali troppo alti proprio per supportare i clienti finali.
Tecnicamente il monitoraggio di Arera, nell’ambito del caro bollette, si è focalizzato sulla coerenza tra i costi d’importazione, i prezzi all’ingrosso e i costi di approvvigionamento del gas naturali.