Gli italiani stanno già moderando i propri consumi a causa dei prezzi in aumento. Il caro energia e l’inflazione stanno già mettendo a dura prova i consumatori, i quali hanno deciso di ricorrere ai ripari.
Italiani attenti a quanto spendono
Non si può parlare di una vera e propria prevenzione dei danni, ma di certo l’arrivo dell’autunno inizia a spaventare. Soprattutto se le premesse sono quelle attuali. E secondo i primi report sul tema che sono stati pubblicati da diverse agenzie è stato possibile notare che in materia di consumi, gli italiani hanno già iniziato a modificare la spesa.
E questo ha ovviamente portato a un calo della domanda che potrebbe protrarsi per tutta la stagione invernale. Soprattutto per il settore alimentare ed energetico che sta soffrendo di più sia gli effetti dell’inflazione che le conseguenze legate alle sanzioni contro la Russia.
Gli economisti parlando di una sorta di spending review dei consumi fatta direttamente dai consumatori. Soprattutto per quel che riguarda i beni non durevoli. La spesa alimentare è calata in parte anche per via della ripresa dei pasti fuori casa dei laboratori, ma soprattutto per via della necessità di far quadrare i conti a fine mese.
L’aumento dei prezzi delle utenze domestiche sta portando le famiglie a fare molta più attenzione: minore uso di dispositivi di raffreddamento e riscaldamento, maggiore attenzione allo spegnimento di lampadine e oggetti di illuminazione. Per quel che riguarda la spesa, si sta modificando non solo la tipologia di bene messo nel carrello ma anche dove acquistarlo.
Minore spesa alimentare tra i consumi
Prima buona parte delle persone concentravano i propri consumi di tipo alimentare senza problemi anche nella grande distribuzione di lusso. Ora i discount vengono presi come elemento salvifico in grado di poter fornire gli stessi beni con una minore spesa. Un caso esemplare di questo nuovo atteggiamento è la minore domanda di prodotti bio mentre crescono tutti i prodotti legati ai marchi nativi dei supermercati e in generale della grande distribuzione.
Per quel che concerne i consumi crescono gli acquisti a rate, ovviamente solo per dispositivi e prodotti necessari. Soprattutto sfruttando la formula del “buy now, pay later”, letteralmente “compra ora, paga dopo”. La vera problematica, relativa ai consumi, consta nel fatto che se dovesse presentarsi una brusca frenata la recessione diventerebbe una realtà fin troppo tangibile. Non accadrebbe invece nel momento in cui il calo della domanda dovesse rimanere racchiuso nel settore energetico. Difficile, con l’attuale inflazione. E con le famiglie e le imprese che già arrancano.