Nel mondo calano gli investimenti sulle energie rinnovabili, mentre aumentano quelli per i prodotti derivati da energie fossili.
Il mondo degli ambientalisti lancia così l’allarme, dopo che l’America ha lasciato l’accordo di Parigi. La mossa del presidente Trump avrebbe potuto influire su questo calo.
I dati sono stati elaborati dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (Iea), preoccupata dal nuovo trend.
Gli investimenti
A livello globale gli investimenti sulle rinnovabili sono scesi del 7%, secondo il dato del 2017, rispetto all’anno precedente. Ma gli addetti ai lavori sono preoccupati che l’uscita di Trump da parigi possa far calare gli investimenti anche quest’anno.
E a preoccupare ancor di più è il dato controtendenza degli investimenti per le fonti fossili. L’anno scorso sono aumentati per la prima volta dopo tre anni, toccando quota 790 miliardi di dollari. Per le rinnovabili invece, sono stati investiti solo 318 miliardi. Comunque scendono gli investimenti sul carbone, e salgono quelli sul gas naturale.
Il rapporto dell’Iea suggerisce che vi sia però la riduzione dei finanziamenti per il fotovoltaico di Pechino, dietro il calo. La Cina infatti costituisce oltre il 40% del totale degli investimenti nel settore. Inoltre scendono gli investimenti per l’efficienza energetica. Attualmente dunque, le fonti fossili occupano il 59% della produzione energetica mondiale, quando Parigi aveva stabilito che scendessero al 40% entro il 2030.
“Un tale declino negli investimenti globali per le rinnovabili e l’efficienza energetica è preoccupante – ha commentato Fatih Birol, direttore esecutivo della Iea -. Questo può minacciare l’espansione delle energie pulite necessaria per raggiungere gli obiettivi di sicurezza energetica, clima e aria pulita. Avremmo bisogno che questo investimenti aumentassero rapidamente, ed è deludente scoprire che potrebbero crollare quest’anno”.