Estate calda per i viaggi aerei? Sembrerebbe proprio di sì, almeno stando a quel che il mercato sembra avere in serbo per i viaggiatori che decidono di affidarsi alle compagnie per spostarsi.
Viaggi aerei costano di più
Vettori che sempre di più smetteranno di essere low cost nel vero senso della parola. Qualcosa che già qualche tempo fa il presidente di Assoutenti Furio Truzzi denunciava. Cosa nello specifico? Aumenti dei biglietti per i viaggi aerei pari a circa il 36%-43% per quel che riguarda sia gli spostamenti nazionali che internazionali.
Ovviamente compagnia che vai prezzo che trovi, ma generalmente per quel che concerne i viaggi aerei bisogna accettare che i costi siano decisamente più alti di un anno fa. E ancor più del periodo pre-pandemia. In buona parte la colpa è effettivamente dell’impatto delle restrizioni covid sui viaggi aerei e sui bilanci delle compagnie. In parte dipende anche da una non corretta gestione da parte dei vettori.
Lo scorso anno quando Michael O’Leary, ceo di Ryanair, aveva alzato i costi dei suoi biglietti decretando in pratica la fine del vero e proprio low cost per il suo vettore, in molti si erano lamentati. E non stupisce, essendo i viaggiatori abituati a prezzi stracciati come quelli degli anni 2000.
Le compagnie aeree cercano di recuperare quello che hanno perso spendendo eccessivamente con i viaggi aerei consentiti durante il covid sfruttando una domanda molto alta. Ma senza far corrispondere a questa dei prezzi più abbordabili. Non stupisce infatti che la Iata, l’associazione internazionale delle compagnie aeree, abbia raddoppiato le previsioni degli utili per il 2023 raggiungendo il 9,8 miliardi di dollari.
Tenere sotto controllo la domanda
Viene sfruttata la naturale reazione umana di potersi muovere a qualsiasi costo ora che si può farlo. Ragione per la quale gli aerei sono più pieni in percentuale rispetto agli anni passati, 2019 compreso. Se il desiderio di fuga dei viaggiatori scenderà, quasi sicuramente sarà possibile veder scendere la pressione sulla domanda e allo stesso tempo la possibilità delle compagnie di lucrare sui biglietti.
Quando si parla di viaggerei però bisogna anche tenere da conto quelle che sono le criticità del settore a prescindere da qualsiasi mossa speculativa. Come il costo del carburante e le problematiche che le compagnie stanno affrontando avendo licenziato molte persone per rientrare dei costi nel periodo in cui la pandemia era alle stelle.
Questo significa dover rinunciare ad alcune tratte senza perderci a livello economico. E l’unico modo nel quale è possibile farlo è quello del ritoccare le tariffe dei biglietti. Attualmente quindi come trovarsi davanti a un cane che si morde la coda. L’unica cosa da capire e quando arriverà il momento in cui i consumatori non avranno più voglia di spendere troppo per i viaggi aerei.