La compressione di lungo periodo non è molto evidente su indici come quello italiano che hanno avuto un movimento sproporzionato rispetto ai mercati più liquidi; se andiamo però a vedere l’indice tedesco Dax il triangolo che contiene il prezzo negli ultimi 8 anni è più che evidente. Dal bottom del 2003 a quello del 2009 si disegna una trend-line ascendente che ora passa a quota 4400 punti e definisce il supporto estremo del ribasso iniziato sul top di qualche mese fa’.
Proprio da questo top intorno a 7500 punti ed il precedente di fine 2007 si disegna la trend-line discendente che rappresenta l’altro lato del triangolo di compressione che contiene i movimenti del mercato fin dal 2003. Monitorare questo range darà indicazioni di lunghissimo periodo, mentre nell’immediato l’attenzione torna sui livelli statici che hanno segnato il percorso del Dax; mentre la prima perdita della statica a 7004.5 punti in Marzo non ha avuto risultati fortemente negativi, la seconda violazione ribassista di Agosto ha spinto l’indice sotto al successivo supporto a 5732.8 che ora diventa resistenza di lungo periodo da superare per avviare la fase di recupero.
Il prossimo livello statico di supporto a 4591 è il target del ribasso attuale anche se una sua violazione non sarà da considerare negativamente proprio per via della parte bassa del triangolo di cui sopra che invece diventa operativo.
La situazione sul Dax per quanto negativa è nettamente migliore di quella del FTSE-Mib. Su quest’ultimo infatti la discesa avuta da Agosto ha spinto il prezzo sui minimi del 2009 mentre il Dax è ancora distante da questi valori e potrebbe sopportare una nuova ondata di vendite senza finire al di sotto delle soglie critiche, cosa che invece il Mib non può fare; su quest’ultimo il panico da sell-off potrebbe scattare prima ed affossare irrimediabilmente l’indice che si distanzierebbe in questo caso dal resto dell’Europa in maniera evidente.
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