Come è successo tre anni fa, anche questa crisi economica comincia a mietere le prime vittime. In questo caso si tratta di Man Financial Global Holdings Limited, broker newyorkese attivo soprattutto nella progettazione di strumenti derivati (in primis futures e opzioni), la cui bancarotta potrebbe ora erodere ulteriormente la fiducia degli investitori. Quali conseguenze vi saranno stavolta? Il gruppo americano è riuscito a far registrare l’ottavo default più grande di tutta la storia degli Stati Uniti, dopo aver fallito nella sua ultima missione volta a ricercare in maniera disperata un acquirente.
In effetti, l’esposizione ai bond europei era divenuta troppo eccessiva e insostenibile e il risultato finale è stato questo crack; in particolare, MF Global si era accollata parte del debito italiano, spagnolo, belga, portoghese e irlandese, mettendo a rischio la propria esistenza. Il collasso in questione, tra l’altro, è un esempio chiaro di come il sistema bancario non sia più propenso a trasferire i rendimenti di capitale alle società più proficue, preferendo invece puntare con convinzione su tali investimenti. Qualche scricchiolio era stato già avvertito negli ultimi tempi, soprattutto la scorsa estate, quando il debito era giunto a dimensioni preoccupanti e pericolose. Si può parlare di una nuova Lehman Brothers? I mercati sembrano aver reagito bene, eppure, nonostante i casi siano differenti, anche il gruppo finanziario non era proprio una presenza trascurabile da questo punto di vista, tanto che le borse di Chicago e Singapore hanno deciso di limitare il più possibile i danni.
A questo punto, bisognerà soddisfare le richieste dei creditori più importanti, tra cui figurano colossi del credito come JP Morgan, Deutsche Bank e American Express, anche se le conseguenze peggiori saranno quelle che dovranno subire i risparmiatori privati: l’esposizione a cui si faceva riferimento in precedenza ammonta a 6,3 miliardi di dollari, a conferma che i derivati sono fin troppo associati alle sorprese spiacevoli.
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