L’euro é sceso a livelli abbandonati otto mesi fa sul dollaro, toccando quota 1,3360. Sale invece lo yen e l’euro addirittura si posizione ai minimi da 10 anni sulla moneta giapponese, ormai sempre più forte. Il dollaro è sceso fino a 76,24 yen, l’euro ha toccato 101,90. Continua la sua salita la moneta britannica: la sterlina aumenta il suo valore insieme ad altre valute ad alto rendimento, la corone norvegese e svedese. Come era prevedibile, questo ribassamento é dovuto soprattutto ai timori relativi al debito della zona euro e le attese di maggiori dettagli sul piano dei funzionari europei per gestire la crisi.
Da una parte questo é un altro segnale non molto positivo perchè diminuisce la credibilità e stabilità della moneta unica. A pesare sull’euro infatti è ancora il timore sull’economia dei Paesi aderenti e soprattutto delle nazioni che sono a rischio crisi e che hanno ricevuto il monito da parte degli Usa. Il mercato guarda anche ad Atene, il cui governo sta ancora decidendo sulle misure da adottare per affrontare la crisi. Una mossa che potrebbe convincere i maggiori creditori del Paese (Bce, Fmi e Ue) ad elargire ulteriori aiuti e prestiti al Paese ellenico.
La decisione sulla prossima tranche di aiuti alla Grecia, attesa per l’Ecofin del 3-4 ottobre, infatti é stata nuovamente rinviata a data da destinarsi: l’annuncio è arrivato nei giorni scorsi da Amadeu Altafaj, il portavoce del commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn, il quale ha fatto sapere che é necessario a mettere ancora di più sotto pressione il Governo Papandreou. Bce, Ue e Fmi dovrebbero sbloccare la nuova tranche di aiuti alla Grecia, aiuti che consisterebbero in 8 miliardi di euro che, ricordiamo, sono necessari ad Atene per pagare stipendi e pensioni. Il Governo greco ha fatto sapere di essere pronto a tutto per superare questo periodo di crisi, ma ci tiene a sottolineare che non deve essere considerato il “capro espiatorio” dell’Area dell’euro.
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