Sull’indice Americano siamo ormai prossimi ai minimi del 2003 posti a 7163,7. Il target che sembrava stato smentito in Novembre 2008 ha invece trovato conferma con la tenuta della resistenza a 9031 in Gennaio 2009, con conseguente respinta dei prezzi fino ai livelli sfiorati questa settimana. Nessun segnale ancora per il medio periodo, occorrerà attendere almeno l’inversione del Main Trend Weekly per iniziare la ricerca di punti di entrata.
Al contrario sul time-frame daily la situazione sembra ormai al dunque: La candela di Venerdì ha un range di ampiezza normale con volumi quasi doppi alla seduta precedente: potrebbe segnalare la risposta dei compratori alle vendite che ha risollevato l’indice nella seconda parte della giornata, e volge a spingere i prezzi in alto alla ricerca del primo swing di massimo decrescente posto a 8000 punti. Ancora non sarà da considerare ingresso long questo livello, a meno di un sorpasso immediato degli 8339 corrispondente con la media mobile veloce: solo a questo punto potremo assistere ad un vero rally rialzista fino a 9000 punti con l’inversione del sentiment degli operatori.
Attualmente il trend è comunque al ribasso, ma vista la spinta avuta nell’ultima settimana di contrattazioni, ulteriori short saranno da ricercare sui rimbalzi e non dovranno assolutamente essere aperti sulle discese (a meno di forti segnali) per non caricarsi di un rischio eccessivo.
L’S&P-500 rimane più enigmatico, in quanto la spinta ribassista dell’ultima settimana ha si portato ad un rintracciamento delle quotazioni, ma non ha rivisto i minimi dell’anno passato: se da questi valori partirà il rimbalzo, l’ingresso è posto a 860 con target 900 e 950 immediati, vista la divergenza attuale con gli altri mercati.
Eventuali posizioni long dunque saranno più profittevoli se eseguite su questo indice, in caso di un’inversione, mentre per le posizioni short allo stato attuale vale lo stesso discorso del DJIA: è preferibile vendere sui rimbalzi e non entrare al ribasso su ulteriori affondi.
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