Wall Street rimbalza potententemente guadagnagnando oltre il 6%, ma nel listino principale newyorkese spicca il crollo di Citigroup che in un mercato estremamente volatile è stato bersagliata dalle vendite e dal pessimismo del mercato che vede foschi scenari per la banca statunitense. Sulla travagliata ex leader dei servizi finanziari Usa, infatti, sono circolate indiscrezioni stampa di un possibile merger o almeno di cessione di importanti asset. Ne ha parlato il Wall Street Journal, ma a Cnbc il Ceo Vikram Pandit ha escluso lo spinoff della controllata Smith Barney, stigmatizzando la fabbrica dei rumour e rassicurando che la posizione patrimoniale del gruppo è solida. Tra gli addetti ai lavori, Gerard Cassidy, analista di Rbc Capital markets parla di “paura e panico, a questo punto. Gli investitori quest’anno hanno visto movimenti del genere e la fine è stata molto sgradevole (perciò) prima sparano, poi fanno le domande. Sfortunatamente manca la fiducia”.
Per Paul Harris, portfolio manager di Avenue investment management, “gli asset del gruppo sono molto buoni, sarebbe ridicolo farne uno spezzatino. Le scelte sono due: o si vende in mani che si pensano più forti, o si va dal governo per un salvataggio”. Di un intervento dell’Amministrazione Nancy Bush, analista di NAB Research, è convinta perchè “così non si va avanti”. Per l’analista “la view su Citi ha cominciato a cambiare dopo il mancato acquisto di Wachovia. C’è una crisi di fiducia su tutto il sistema bancario ma al centro c’è Citi”. Ancora più preoccupato Tim Ghriskey, chief investment officer da Solaris asset management, che parla di “paura che aziende e consumatori smettano di lavorare con Citigroup. Paura che non sopravviveranno e di poste fuori bilancio o esposizioni sconosciute. Per gli analisti di Barclays, che dimezzano il target di prezzo a 13 dollari ma confermano un “overweight” per ristabilire la fiducia del mercato, il gruppo ha alternative che includono un aumento di capitale – parallelo alla cessione di alcuni asset o all’ingresso di nuovi soci – oppure merger. La banca britannica si aspetta nuove svalutazioni e nuovi aumenti delle riserve: nonostante sia stata ridotta, la sua esposizione al rischio Citi resta superiore a quella di altre banche coperte dagli analisti della casa. Per il 2008, le perdite Citi attese da Barclays sono 3,02/dlr per azione, in rialzo dalla stima precedente a 2,47.
2 commenti su “Dubbi sul futuro di citigroup, si parla di merger o vendita di asset”