La partita per la sopravvivenza di General Motors si gioca tutta sulla conversione di una quota ingente del proprio debito, pari a circa $ 27 miliardi, in azioni. Gli obbligazionisti della casa automobilistica di Detroit sono infatti chiamati ad una difficile scelta: convertire le obbligazioni, per ogni 1.000 dollari nominali, in 225 azioni General Motors, o contribuire non accettando il piano di conversione a far avvicinare la società americana alla richiesta di protezione dai creditori attraverso il ricorso al “Chapter 11” della Legge fallimentare americana. Il piano di conversione delle obbligazioni in azioni GM prevede infatti, per il relativo successo, un’adesione elevata e pari al 90% degli obbligazionisti, altrimenti potrebbe diventare realtà il ricorso alla bancarotta come tra l’altro scritto dall’Agenzia Bloomberg. A Wall Street, intanto, nella giornata di ieri gli investitori hanno ben accolto il piano di conversione del debito, la soppressione del marchio Pontiac, ed un massiccio piano di tagli al personale, facendo salire il titolo General Motors di oltre 20 punti percentuali. Ma la strada per la casa di Detroit è ancora in salita, visto che raccogliere il 90% delle adesioni di obbligazionisti General Motors sarà tutt’altro che semplice.