Le riserve auree di Bankitalia stanno impegnando le cronache economiche internazionali più di quanto dovrebbero: la causa? La voglia di spiegazioni da parte dell’Europa in merito a voci che vorrebbero il Governo usarle a proprio piacimento.
Va detto: Claudio Borghi, responsabile economico della Lega e presidente della Commissione bilancio della Camera, ha le idee chiare su quest’oro. Decidere della sua gestione e sottolinearne l’appartenenza tocca solo all’Italia: di diverso avviso è invece l’attuale direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi che nei giorni scorsi aveva sottolineato come l’onere di stabilire l’appartenenza fosse in realtà compito della Bce.
E’ stato richiesto un chiarimento a quest’ultima sulla materia da parte degli eurodeputati Marco Valli (M5S) e Marco Zanni (Lega) attraverso un’interrogazione, ma una risposta deve ancora arrivare e la motivazione del ritardo è legata, anche per la banca centrale europea, al dover approfondire il dossier che riguarda queste riserve auree. Qualsiasi sarà la risposta che arriverà è impossibile non notare come Bankitalia si trovi nelle ultime settimane nelle “mire” del Governo gialloverde il quale, pur smentendo di voler fare ingerenza, sembra stia spingendo affinché avvengano specifici cambiamenti. A tal proposito ha recentemente commentato Borghi:
La legge attuale prevede anche che ci sia questa minima forma di interazione con il governo che deriva dall’impulso del presidente del Consiglio per il decreto di nomina. Noi stiamo utilizzando esclusivamente questo minimo mezzo di pressione per dire che dal nostro punto di vista ci vorrebbe discontinuità, non stiamo certo lì a dire vogliamo mettere un mio amico o un altro.
Sarà, ma sembra essere difficile abbattere il rumor di Reuters, il quale aveva fatto riferimento alla bozza di una norma stilata dalla Lega per consentire al Governo la vendita dei lingotti.