Guido Barilla, presidente del gruppo alimentare Barilla, ha rilasciato una recente intervista al quotidiano Italia Oggi nel quale riprende alcune delle principali linee guida della nuova strategia industriale e commerciale della compagine. Una strategia che ha ancora al centro una vera e propria “ossessione” della qualità, con maggiori controlli e ulteriori perfezionamenti negli stabilimenti dove vengono realizzati e confezionati i prodotti finali.
Una ossessione che, secondo le intenzioni di Guido Barilla, dovrebbe permettere alla propria compagine di poter consolidare il ruolo di “una vera e globale multinazionale italiana: fare di un grande marchio italiano una multinazionale è una grande sfida, raddoppiando il fatturato entro il 2020″ (cioè, dagli attuali 3,9 miliardi di euro del 2011, ai futuri 8 miliardi di euro).
Per quanto concerne intanto i piani di brevissimo periodo, Barilla ricorda come “la profittabilità è in calo, ma bisogna mantenere i volumi e fare lavorare le fabbriche”, puntando altresì ai mercati emergenti. In proposito, il manager ricorda come “stiamo facendo il setting della legal entity in Cina, dove entreremo direttamente. Stiamo vedendo con quale linea entrare”, segnalando poi che, in ogni caso, “dobbiamo entrare nei mercati proponendo l’italianità” (vedi anche Barilla ci prova negli USA).
Colzani, che si sta occupando del riposizionamento strategico del gruppo, con maggiore attenzione ai mercati emergfenti, fa eco al presidente e afferma come “in giro nel mondo, quando vedo il blue box, il packaging Barilla, vedo l’Italia”. In più, precisa ancora Colzani, Barilla avrebbe un ulteriore vantaggio: non essere una società quotata e, pertanto, poter lavorare “senza la pressione dei conti trimestrali può lavorare più sul lungo periodo. E in un mercato più competitivo la nostra sfida è di essere una multinazionale italiana leader nel primo piatto”.
Il mondo – prosegue Colzani – si sta spostando “da nord a sud e verso est. Ci sono milioni di consumatori che entrano nella fascia media. Vogliamo diventare leader anche se non a tutti i costi ma salvaguardando il rispetto dell’ambiente e la qualità dei prodotti”.