L’accordo presentato al Parlamento Inglese da Theresa May in materia di Brexit è stato bocciato con una larga maggioranza: cosa accadrà ora? La situazione che si è venuta a creare, senza precedenti, potrebbe condurre il Governo britannico a prendere in considerazione diverse opzioni.
Anche se prima di tutto bisognerà comprendere cosa accadrà alla premier, la cui sfiducia è già stata presentata dal leader laburista Jeremy Corbyn attraverso una mozione che sarà votata intorno alle 19.00, ora locale, di oggi. Quel che per il momento è possibile comprendere è che anche gli oppositori a questo accordo di Brexit non sembrano intenzionati a far cadere il governo attuale consegnando la guida ai laburisti.
Le opzioni presenti al momento sul tavolo sono nuovi negoziati per un accordo in extremis, la richiesta di maggiore tempo all’Unione Europea per stabilire un accordo ex novo, l’hard brexit o un nuovo referendum che potrebbe prevedere uno stop unilaterale all’applicazione dell’articolo 50. Di certo tutto è legato alla presenza o meno di Theresa May come premier: in caso di sfiducia non approvata ha già fatto sapere che lavorerà per portare a casa un accordo entro la deadline già stabilità del 29 marzo.
Tra coloro che si sono opposti a questa bozza vi sono gli unionisti nordirlandesi del Dup, preoccupati dalla possibilità di un backstop che farebbe rimanere l’Irlanda del Nord nel mercato unico europeo e il resto del Regno in un’unione doganale ed 118 membri del partito conservatore tra i quali vi sono sostenitori della necessità di un nuovo referendum e colori che vorrebbero un “hard brexit” con tutte le conseguenze del caso.