Quello da poco superato non sarà il primo shock dei mercati e non sarà nemmeno l’ultimo vissuto dagli stessi. E questo l’allarme lanciato dalla Bri, la banca dei regolamenti internazionali nel suo rapporto trimestrale recentemente diffuso.
L’istituto non ha dubbi: ad aver pesato tanto sulla situazione è stato sicuramente l’andamento dello spread, sostenuto soprattutto dalla diatriba tra Governo Italiano e Commissione Europea sulla manovra economica presentata dalla prima. Spiega la banca nella sua relazione:
Non è stato il primo e non sarà l’ultimo. È stato semplicemente un nuovo ostacolo nello stretto cammino verso la normalizzazione della politica monetaria. Non è un evento isolato: è un’ulteriore tappa di un percorso iniziato diversi anni fa.
Qualcosa che dovrà avere a che fare nel breve termine anche con le conseguenze della fine del quantitative easing. E per ciò che riguarda il nostro paese viene sottolineato come “il peggioramento delle prospettive, già fragili, delle condizioni di bilancio dell’Italia, in seguito al braccio di ferro tra la Commissione europea e il governo nazionale” sia di base il più grande problema, dato che sostiene i rialzi dello spread ed i loro effetti sull’economia del nostro stato. Continua spiegando come ci “ci siano segnali che gli investitori stanno percependo un aumento di una eventuale ridenominazione del debito sovrano italiano“, fattore che avrà effetto sui CDS. Vero è che l’impatto sembrerà essere più basso rispetto a quello inizialmente preventivato ma ciò non toglie che bisognerà mantenere alta l’attenzione, dato che nei prossimi mesi oltre alle situazioni “personali” peseranno anche le incertezze legate alla Brexit.