Nel corso delle ultime settimane abbiamo parlato diverse volte delle precarie situazioni in cui verterebbero alcuni istituti di credito nazionali e – soprattutto – internazionali, e sulla necessità di procedere alla ripatrimonializzazione degli stessi al fine di rispettare nel migliore dei modi le indicazioni diramate dall’Autorità bancaria europea.
Indice fondamentale dell’analisi sulla patrimonializzazione di una società quotata è l’indice Tier 1 capital (o Core capital o, in termini tricolori, “patrimonio di classe 1”). Come è possibile desumere dallo stesso nome dell’indicatore, il Tier 1 fa riferimento al solo capitale azionario e alle riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte, escludendo pertanto dal “peso” patrimoniale gli elementi aggiuntivi non rientranti nello stretto recinto di ci sui sopra.
Stabilito quanto sopra, calcolare il coefficiente patrimoniale Tier 1 è relativamente semplice: occorre infatti rapportare il capitale Tier 1 (cioè, il capitale azionario e le riserve, sottratto l’avviamento e con un peso di strumenti innovativi non superiore al 15%) alle attività ponderate per il rischio (secondo i criteri di Basilea II e, prossimamente, Basilea III).
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In altri termini, il Tier 1 va a soppesare quanto sia importante la presenza del capitale (azioni ordinarie + azioni di risparmio), degli utili non distribuiti e delle riserve al netto dell’avviamento, e delle “preferred securities” (cioè obbligazioni perpetue, non richiamabili prima dei 10 anni, con eventuale sospensione del pagamento) sugli asset della banca, ponderati per il grado di rischio.
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Ne deriva, semplificando, che se le attività di una prima banca sono considerate più rischiose di un secondo istituto di credito, la prima azienda dovrà dotarsi di un patrimonio di classe 1 maggiore, potendo in tal modo far fronte a eventuali imprevisti gestionali.
L’Eba (Autorità bancaria europea) ha indicato alcuni coefficienti patrimoniali “ideali”, sulla base dei quali le banche italiane ed europee sono caldamente invitate a dirigersi. Parleremo di questo, e molto altro, in uno dei nostri prossimi approfondimenti.