Credem fa registrare un utile da 131 milioni di euro, dimostrando la sua solidità presentando un sistema con coefficiente superiore al minimo assegnato dalla BCE: il Cet1 al 13,15% rispetto al 6,75% richiesto parla chiaro, si è davanti ad una realtà che tiene il mercato.
In generale tutti i numeri di Credem virano al positivo: a partire dai prestiti ai clienti in crescita del 4,6% , assunzioni poste ad un buon livello ed un attivo che rientra in quelli di qualità elevata e tra i migliori delle banche. Nell’ultimo anno sono stati 112 mila nuovi clienti, portando ad una raccolta molto valida. Si tratta di un particolare da non sottovalutare, soprattutto se si pensa all’attuale situazione economica ed al fatto che ci si aspettava un utile più basso, secondo le stime degli esperti, di almeno il 13%. Spiega Nazzareno Gregori, direttore generale del Credem, durante la conference call di commento ai risultati ottenuti nel 2016:
I risultati del 2016 sono molto positivi. A fine 2013 avevamo deciso di darci degli obiettivi particolarmente sfidanti in termini di sviluppo, questo con l’obiettivo di far crescere il total business del gruppo. Tre anni fa ritenevo questo obiettivo molto ambizioso. Alla fine [abbiano avuto] tre anni di ottimi risultati. Questo non significa che non valuteremo possibili opportunità per dare valore agli azionisti, ma questa non è una strada obbligata. Ovviamente vogliamo mantenere il capitale. Anche in questo caso vogliamo tenere almeno per i prossimi mesi uno scenario prudenziale quindi non andiamo a intaccare questa fonte.
Ovviamente la sfida principale per Credem, da ora in poi, sarà quella di mantenere gli standard e puntare più in alto.