La crisi di Governo in atto ha acceso i riflettori nei confronti dei titoli di stato e degli investimenti abbassando l’attenzione relativa a quelle “minacce” di “Italexit” o uscita dell’Italia dall’Euro che alcuni interlocutori paventavano come possibile. Secondo alcuni analisti è proprio tale instabilità politica a causare una caduta della presentazione di tale possibilità.
Vi è possibilità dell’uscita dell’Italia dall’Euro?
E’ sufficiente gettare uno sguardo ai mercati per comprendere come l’uscita del Belpaese dall’Unione Europea sia uno scenario che si sta allontanando sempre di più dalle reali probabilità. Al momento gli investitori stanno puntando la propria attenzione su un possibile accordo tra PD e M5s volto alla presa in carica delle maggiori scadenze (Def, Manovra, N.d.R.) al fine di giungere a nuove elezioni non prima della primavera del 2020: ed è evidente che la convinzione comune sia che chiunque guiderà il prossimo esecutivo non sarà caratterizzato da pulsioni anti europeiste al pari di partiti come la Lega o Fratelli d’Italia ed il calo importante dello spread fermo a 184 punti sembra confermarlo. Va sottolineato: si tratta del livello più basso da quando è nato il Governo gialloverde nel maggio del 2018.
Cds cartina tornasole delle possibilità di uscita dell’Italia dall’Euro
Gli esperti ovviamente tengono sotto controllo anche lo spread del cds (credit default swap, N.d.R.) dei due titoli, decisamente più preciso come indicatore perché non influenzato da fattori azionari: essi sono infatti una sorta di “polizza assicurativa” nei confronti delle perdite per coloro che investono nei titoli di Stato. Sull’Italia sono al momento scambiati due cds, uno classico ed uno relativo (introdotto grazie ad una riforma del settore risalente al 2014, N.d.R.) legato ai rischi di una possibile denominazione di valuta. Cosa ci indica lo spread presente tra i due cds (classico a 135 punti, quello di denominazione a 175)? La risposta è semplice: secondo gli investitori potrebbero esservi possibilità di abbandono dell’area Euro da parte dell’Italia. La buona notizia è che in poco più di due settimane questa differenza è scesa di 20 punti.
La maggior parte degli analisti presumono, a meno di non auspicabili ed esagerati colpi di scena, che lo spread tra cds italiani scenda a breve nuovamente sugli stessi livelli che presentava nel maggio 2018 prima della nascita del Governo attualmente in crisi. Nell’ultimo anno e mezzo il suo valore è cresciuto in modo sensibile in due occasioni: all’atto di nascita dell’alleanza gialloverde e nel momento in cui erano in pieno svolgimento gli scontri con Bruxelles sulla manovra.