Secondo quanto afferma David Riley, capo analisi, e Edward Parker, managing director di Fitch Ratings, la Grecia non riuscirà a pagare le obbligazioni da 14,5 miliardi di euro in scadenza nel mese di marzo. Considerando l’attuale scenario che contraddistingue la scarsa tenuta dei conti pubblici di Atene, il coinvolgimento di alcuni soggetti privati e le tensioni economiche e sociali che l’area ellenica sta attraversando, è pertanto probabile che entro 45 giorni il Paese andrà a dichiarare il proprio default.
In maniera più esplicita, Parker avrebbe detto che “un coinvolgimento del settore privato, per noi (Fitch, ndR), equivale a un default. Prevediamo che succeda relativamente presto”. Riley, ospite della trasmissione Ballarò, ha invece aggiunto che “la Grecia andrà in default. Non si discute su questo. Ci sarà una ristrutturazione del debito. Si parla di ridurre in modo notevolissimo quanto deve ai suoi creditori privati. L’importante per la Grecia è che il default venga gestito nel mondo giusto e ordinato, nel contesto del Fondo Monetario Internazionale e dell’Unione Europea, al fine di rimettere in piedi il Paese”.
Riley estende inoltre il proprio sguardo più in là, a quei Paesi che potrebbero seguire la Grecia nella mesta strada verso il fallimento, indicando in Lisbona il principale candidato. “Il governo portoghese, come quello italiano e spagnolo, sta prendendo decisioni importanti per ridurre il deficit di bilancio e il debito pubblico, e sta cercando di riformare la propria economia. Al momento la sfida più importante è quella di cercare di ripristinare la fiducia, servono grandi leadership a livello europeo e non soltanto a livello nazionale”.
Sull’Italia, Riley ha invece confermato l’ipotesi di un declassamento da parte di Fitch entro la fine di gennaio, considerato che che “l’Italia, così come altri Paesi come la Spagna, sia ad elevato rischio finanziario”.
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