Si parla di ripresa e di necessità di guadagno per molti settori: a livello economico il maggiore focus riguarda però i bar e i ristoranti per i quali Confcommercio, in diversi casi e a livello regionale, sottolinea come la necessità di servire all’interno sia alta se si vuole tornare a fatturare in maniera costante e adeguata alle spese.
Come le restrizioni influiscono sul settore
A sottolineare la problematica in questo caso è l’Ufficio Studi di Confcommercio di Lodi, Milano, Brianza e Monza, per il quale una delle prime mosse che il Governo dovrebbe affrontare, se veramente interessato a sostenere il turismo e il settore della ristorazione, dovrebbe essere quella dell’eliminazione del coprifuoco o perlomeno uno slittamento dell’orario di chiusura per i locali. Basterebbero, secondo le stime, anche una o due ore in più di apertura la sera per riuscire a rientrare meglio delle perdite.
Non bisogna dimenticare che l’Italia è un paese che si regge molto sul turismo e la pandemia di coronavirus ha colpito in modo evidente l’economia della penisola, causando perdite rilevanti e costringendo molte attività alla chiusura. Ecco quindi che modificare quello che è l’approccio alle chiusure, nel nome della sicurezza e nel rispetto delle regole anticontagio potrebbe fare davvero la differenza: in tal senso lo studio prodotto da Confcommercio in Lombardia può essere non solo indicativo della situazione nel resto di Italia ma essere stimolo a trovare una nuova politica funzionale.
Previsioni in base al cambio del coprifuoco
In questi giorni infatti quasi tutte le regioni italiane sono tutte in zona gialla: spostando il coprifuoco alle 11 di sera darebbe modo di ottenere un crescita dei ricavi seppur limitata: si parla di una cifra pari a 18,6 milioni che sebbene non importantissima potrebbe aiutare. Risultati maggiori si otterrebbero spostando il coprifuoco alla mezzanotte: tale spostamento consentirebbe un recupero di circa 33,6 milioni di euro. Un altro scenario preso in considerazione è quello della riapertura dei locali al chiuso e quindi la possibilità di poter contare su maggiori coperti e quindi un numero più alto di clienti.
In questo caso, con il coprifuoco fissato alle 23 i ricavi mensili salirebbero fino ai 109 milioni di euro mentre con la chiusura fissata alle 24, si arriverebbe addirittura a un aumento che toccherebbe i 184 milioni di euro. Questa è una stima eseguita per ciò che concerne le zone di Milano, Monza, Lodi e Brianza in un contesto di giallo rafforzato che presenta attualmente un volume complessivo di ricavi pari a 38o milioni di euro pari al 50% di quelli pre pandemia.
La situazione dovrebbe cambiare con l’introduzione del Green Pass, il certificato verde digitale per consentire la circolazione dei turisti nel corso della stagione estiva: secondo gli esperti diventa quindi necessario rivedere le limitazioni ancora in atto per poter affrontare la domanda del mercato.