Economia Stati Uniti: possibile periodo di recessione? E’ una domanda che iniziano a porsi molti analisti, soprattutto in virtù delle decisioni che il presidente Donald Trump sta prendendo per ciò che concerne i dazi. E non solo. L’ultimo siparietto con il premier inglese Theresa May ha fatto storcere più di una bocca.
Pur volendo ignorare il pensiero del magnate e politico sulla Brexit il fatto che abbia chiamato l’Europa “nemica” dal punto di vista economico non fa presagire buone cose. Ma non è solo quello: alcuni analisti stanno tentando di analizzare l’andamento dell’economia statunitense non solo per ciò che riguarda il presente, ma anche per ciò che concerne il futuro studiando l’andamento del Pil, dell’inflazione e della disoccupazione: sono questi i tre fattori in grado di mettere in ginocchio qualsiasi Stato o potenza.
Ai quali devono essere collegati gli indici di Borsa, lo spread ed i debiti delle società attive nelle giurisdizioni prese in considerazione. Ed il perché è presto detto: in tutti i casi vi sono coinvolti degli investitori che per guadagnare prendono specifiche azioni in baso ai dati ottenuti. In particolare per ciò che riguarda lo spread tra i tassi a 10 ed a 2 anni. Se i primi sono più alti dei secondi va tutto bene: nel momento in cui la curva del debito si appiattisce e la differenza tra i due scende, si è davanti ad un’economia debole, soprattutto quando la banca centrale alza i tassi proprio per frenare l’inflazione generata da una forte crescita dell’economia.
E’ ciò che sta accadendo negli Stati Uniti e che potrebbe dar via ad un periodo di recessione se la Federal Reserve non riuscisse a continuare la sua politica di rialzo del costo del denaro.