I vari consiglieri dei ministri delle finanze europei hanno approvato il testo per l’Opinione sui conti pubblici italiani e spingono per la manovra correttiva chiesta al governo Gentiloni per un valore di 3,4 miliardi di euro. Il documento sarà sul tavolo della UE il 20 marzo, e chiederà una manovra entro aprile, per non aprire le procedure d’infrazione nei confronti del nostro paese. Un commissariamento, secondo parte delle opposizioni, che non vedono di buon occhio questo pressing sull’Italia, quando anche altri paesi sarebbero a forte rischio. Il Comitato economico e finanziario che ha redatto il testo inoltre, mette in dubbio anche parti della flessibilità sugli investimenti che la UE aveva concesso all’Italia nel 2016, se la correzione dei conti pubblici non dovesse essere applicata. Un evento nefasto, se dovesse succedere, che coinvolgerebbe i bilanci degli ultimi due anni con un’ulteriore spesa di 3,4 miliardi, lo 0,2% del Pil, il che equivarrebbe ad una procedura d’infrazione automatica. Dopo la proroga che Bruxelles aveva concesso all’Italia, la correzione dei conti è ancora in fase di elaborazione, e la Commissione ora spinge affinché la manovra venga approvata prontamente per limare il deficit, che nel 2017 salirà al 2,4% del Pil, e il debito, previsto verso il 133,3%. A questo bisogna aggiungere un deterioramento dello 0,4% a causa della precaria economia italiana, che porterebbe ad un deficit eccessivo.