L’Europa borsistica è in attesa della riunione della BCE mentre la Fed porta i tassi sul dollaro al 1,5%. Anche la Cina, ma stavolta a sorpresa, ha alzato i tassi, con un forte balzo, dallo 0,5% al 3,25%. La Yellen in America ha presieduto la sua ultima riunione, ma l’aumento del costo del dollaro era ampiamente previsto, per un quarto di punto. Per la Fed le stime migliorano, grazie alla riforma fiscale che ieri ha visto la concordanza tra le varie componenti del partito repubblicano, per arrivare ad un’aliquota del 21% per la fascia principale. Comunque l’effetto sarà solo a breve termine, e in seguito bisognerà tirare le somme per apportare i correttivi. Oggi Milano scende dello 0,17%, e Francoforte dello 0,15%. Meglio Parigi, con un -0,14% ma la maglia nera della giornata è al momento quella di Londra, con un -0,21%. In Asia, dopo la mossa della Banca Centrale Cinese, Shangai chiude a -0,3% e Shenzen a +0,03%. Anche Tokyo chiude in perdita, dello 0,28%.
La BCE non cambierà i tassi in Europa, e l’euro viene scambiato a 1,818 dollari e a 133,21 yen. Sale a 147 punti base lo spread, con rendimenti decennali all’1,783%.
Giornata di ribasso per la FCA, il cui titolo perde quasi l’1% dopo la pubblicazione dei dati dele immatricolazioni, che con un +5,8% non ha soddisfatto gli investitori. Dati anche dalla Francia, dove l’inflazione sale al 1,2% e l’indice manifatturiero della Pmi sale a 59,3 punti. Piccolo rialzo per petrolio e oro.