L’Europa ha detto sì alla finanza sostenibile, per portare la questione ambientale al centro del dibattito, e centrare gli obbiettivi di Parigi. In ballo c’è la riduzione del 40% delle emissioni di gas serra per il 2030,per cui servirebbero 180 miliardi, per la quota europea.
Le decisioni della Commissione
La Commissione Europea ha portato sul tavolo un piano per raggiungere l’obbiettivo ambientale, e ora sta approntando un team che possa trasformare il piano nel concreto. Sono tre i punti da sviluppare, per portare il piano nella fase attuativa.
Per la fine di giugno servirà una proposta di legge europea per definire ufficialmente quali siano i parametri dei cambiamenti climatici e le attività sostenibili per l’ambiente e per la società europee.
Poi si dovranno apportare delle modifiche alle direttive Mifid 2 e Idd, in modo da poter modulare gli investimenti alle varie situazioni che si presenteranno da qui al 2030.
infine serviranno delle regolamentazioni che garantiscano trasparenza sulle metodologie diano delle regole agli indici finanziari di sostenibilità in base alle emissioni di carbonio.
Poi saranno altri tre i punti da sviluppare: l’uso di “etichettature verdi” (Ecolabel) nei prodotti finanziari; gli standard per le “obbligazioni verdi”; i requisiti patrimoniali sul rischio delle attività sostenibili di banche e assicurazioni.
Anche l’italiana Banca etica dovrebbe partecipare al tavolo di lavoro degli esperti, in qualità di leader della finanza sostenibile.