Fitch conferma rating BBB per l’Italia con outlook negativo: un giudizio che si allinea perfettamente con quella che è l’attuale situazione economica e politica italiana. Basti pensare che la crisi di governo ha affossato Piazza Affari che ha chiuso venerdì in calo del 2,48% bruciando ben 15 miliardi di capitalizzazione.
Specchio dell’Italia il rating di Fitch
La conferma del rating da parte di Fitch non stupisce più di tanto gli analisti, rimasti sorpresi più che alto dall’escalation della crisi di governo: gli stessi si aspettavano infatti un eventuale ritorno alle urne nella primavera del 2020, non prima. E se la motivazione di questo giudizio è legata per l’appunto all’incertezza politica, al debito pubblico elevato ed alla crescita molto lenta, è innegabile che a livello economico le banche abbiano risentito dei cambiamenti politici in atto ed in particolare delle tensioni nate sui titoli di stato con lo spread tra btp e bund che alla fine dell’ultima giornata si è fermato sui 238 punti. La Borsa, come già anticipato è stata la peggior piazza europea, risentendo sia delle vendite dei maggiori bancari che delle pressioni internazionali derivanti dalla guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti.
Cosa dovrebbe fare l’Italia secondo Fitch
Fitch, esprimendo il proprio giudizio ha anche una ricetta per il Belpaese nel caso si raggiungessero elezioni anticipate. Secondo l’agenzia di rating coloro che verranno dopo dovrebbero attenersi strettamente alle regole di bilancio europee al fine di evitare che il rating scenda ancora ma soprattutto per evitare di perdere denaro a livello di investimenti: un’altra delle conseguenze della crisi di governo è stata la tensione nata sul fronte dello spread. La crescita dei valori dello stesso ha portato il rendimento del decennale italiano a 1,8: si stima che se si dovesse rimanere su questi livelli lo Stato perderebbe in interessi più di un miliardo.
Detto ciò, non si può ignorare che sono molte le scadenze che da settembre faranno parte dell’agenda italiana, tra cui ovviamente la manovra finanziaria, l’aggiornamento del Def e la questione dell’IVA: se non si trovassero i fondi necessari, dal 22% si passerebbe al 25% con gravi ripercussioni sulla popolazione.
Altri giudizi in arrivo oltre quello di Fitch
Se Fitch si è mantenuto stabile nel suo giudizio, non è detto che il prossimo 6 settembre Moody’s o il 25 ottobre Standard & Poor’s facciano lo stesso, soprattutto se la situazione economico-politica dell’Italia sarà peggiore rispetto a quella attuale. Le prossime settimane saranno molto importanti per il futuro del nostro paese.