Non c’è stato declassamento per il nostro paese, da parte di Fitch, che mantiene il rating sulla tripla B, ma il giudizio nella nota di accompagnamento è comunque critico. Outlook confermato negativo, ma permangono molti dubbi sul futuro.
La nota
Assieme al rating, la nota di Fitch esprime un certo pessimismo sul nostro paese, dovuto all’alto debito pubblico ed estero, ma a preoccupare è anche il comparto bancario, nonostante abbia superato gli stress test e non ci siano più rischi sui crediti deteriorati.
A preoccupare l’agenzia di rating è la politica fiscale e le scelte del governo in particolare su Quota 100 e sul Reddito di Cittadinanza. La critica coinvolge anche il Decreto Dignità, che per le agenzie non permetterà la crescita economica del paese.
Ma non tutto è negativo, anche secondo la agenzie specializzate, che vedono nella diversificazione dell’economia uno dei fattori che potrebbero portare il paese alla crescita, mentre il debito ha delle scadenze molto lunghe, che non destano grandi preoccupazioni, anche in considerazione dell’appartenenza alla Comunità Europea.
Se la crescita del paese, prevista allo 0,3%, è fonte di preoccupazione, non si prevedono forti diminuzioni dei consumi interni. Insomma, contrazione economica, ma non troppo accentuata. Inoltre l’occupazione crescerà e sosterrà, in parte, il finanziamento del reddito di cittadinanza.