L’aeroporto Marco Polo e gli scali del nord-est associati, cambiano proprietà, almeno in parte. Infatti Save, la società di gestione, cambia uno dei due soci, con la liquidazione di Andrea De Vido per far posto ad una serie di fondi. Dopo decenni di gestione in tandem, i due soci, Enrico Marchi al 40%, e De Vido con la sua Finint al 60%, si separano consensualmente, raggiungendo un accordo economico per l’uscita di scena del socio di maggioranza. Marchi rileva il 50% della Finint e cerca altri soci a cui cedere quote azionarie, già individuati in una società partecipata da Infravia e Deutsche Asset Management. È stato già firmato infatti, l’accordo con i fondi, mentre il restante 40% sarà acquisito tramite un’OPA da 21 euro per azione, quota per la verità ampiamente superata nella seduta di oggi a piazza affari, dopo l’annuncio dell’accordo. Il 20% del capitale residuo è attualmente di proprietà di Atlantia.
Dunque Marchi prende il 50% di Save dal suo ex socio, con i consueti accordi sospensivi per le generalità del caso, come il via libera dell’antitrust. Costo totale circa 120 milioni di euro, di cui 20 sono costituiti da immobili. Registri dell’affare sono Unicredit e Intesa SanPaolo, che hanno supportato finanziariamente Marchi e la hoolding, proprietaria anche di quasi il 28% dell’aeroporto di Charleroi e oltre il 40% di quello di Brescia. Una partecipazione è anche nell’aeroporto di Verona, confermandosi così leader nel settore per il nord-est.