L’inflazione a gennaio sale all’1% nel dato generale con dei veri e propri picchi per ciò che concerne alcuni comparti come quelli di frutta e verdura. E’ l’Istat a diffondere i dati, obbligata a rivedere al rialzo le stime preliminari che si fermavano allo 0,9%.
E’ innegabile che una delle motivazioni di questa crescita sia legata in buona parte a ciò che è occorso nel mercato della frutta e della verdura nella quale il dato dell’inflazione è salito del 5,3%. Rispetto al mese precedente è stato registrato un aumento dello 0,3%. L’1% registrato è il tasso annuo più alto registrato da tre anni e mezzo. Solo agosto del 2013 ha fatto peggio, facendo registrare un 1,2%. In una nota l’Istat ha spiegato che “il rialzo dell’inflazione è dovuto alle componenti merceologiche i cui prezzi presentano maggiore volatilità” e della netta accelerazione della crescita tendenziale dei beni energetici non regolamentati (+9,0%, da +2,4% del mese precedente) e degli alimentari non lavorati (+5,3%, era +1,8% a dicembre) ai quali è necessario addizionare il ridimensionamento della flessione dei prezzi degli energetici regolamentati (-2,8%, da -5,8%).
Anche la Coldiretti sottolinea che i dati generali sono da ascrivere all’aumento indiscriminato dei prezzi di frutta e verdura:
L’aumento dei prezzi ortofrutticoli a gennaio è consistente pure rispetto a dicembre con un rincaro del 14,6% anche se nel mese di febbraio si sta registrando un rapido ritorno alla normalità nei mercati. Con l’andamento dell’inflazione a gennaio sono stati stravolti i consumi alimentari degli italiani con un balzo negli acquisti del 14% di carne bovina, del 10% di salumi e dell’8% di carne di maiale. Ma ad aumentare è anche la presenza nel carrello dei prodotti a lunga conservazione come i surgelati, dal +14% per i vegetali a +11% per il pesce. In salita pure i preparati per dolci (+30%), pure’ (+13%), brodi (6%) e legumi secchi (4%).
E’ importante sottolineare, ad ogni modo, che l’inflazione è salita anche nella Comunità Europea, raggiungendo l’1,8% rispetto all’1,1% dello stesso periodo dello scorso anno.