L’Italia riesce a scalare un posticino nella competitività secondo la classifica stilata dal World Economic Forum. Il Global Competitiveness Index vede il nostro paese realizzare il miglior punteggio della sua storia, ma i primi posti, occupati in ordine da Svizzera, Stati Uniti, Singapore, Olanda, Germania, sono ancora lontani. Note dolenti il lavoro e i mercati finanziari, mentre vanno migliorando i beni e l’educazione.
A preoccupare, secondo il World Economic Forum, è il sistema bancario, poco solido, ma soprattutto il lavoro, in quanto non garantito dalla necessaria protezione sociale, che dovrebbe aumentare di fronte alla nuova flessibilità moderna. L’Italia, come tutti i paesi del resto, dovrà affrontare la nuova sfida di una robotica sempre più presente, ma non sembra ancora preparata a supportare quanti vedranno il loro lavoro preso dall’automazione.
Ma per l’organizzazione svizzera, l’Italia ha molti punti forti su cui puntare, come la formazione e l’educazione, ma anche quella capacità di innovazione e la complessità delle imprese, che la rendono molto efficiente. Anche le infrastrutture sono ben considerate, e se si riuscirà a risolvere quelle problematiche che attanagliano la popolazione sul fronte lavoro, il salto in avanti sarà decisivo per il futuro del paese. Questo incide molto anche sull’incapacità italiana, cronica, di trasformare l’innovazione in produttività.