Malgrado gli sforzi, i buoni propositi, la volontà di attuare misure fondamentali per una rinascita dopo sette anni di ‘buio’, l’Italia rimane in recessione e all’orizzonte vi è soltanto una piccola ripresa. Ma questa ripresa non arriverà entro l’anno.
Il 2014 ha disatteso le aspettative. Ci si aspettava fosse l’anno buono per la ripresa, dopo un 2013 ‘nero’. Ma così non è stato.
La recessione è, come detto, ancora in corso. Una magra consolazione proviene dalle nuove previsioni per il biennio 2015-2016. Tali previsioni lasciano intravedere una minuscola, ma progressiva, ripresa per l’economia del nostro Paese. Stando all’Istat, il 2014 chiuderà con un Prodotto interno lordo in contrazione dello 0,3%.
Nel contempo, la ripresa si vedrà con un anno di ritardo in confronto alle previsioni originarie, nel 2015, quando l’economia italiana farà registrare (almeno sulla carta) un più 0,5%.
Gli esperti, pertanto, la chiamano “ripresina”. Essa diverrà un pò più solida soltanto a partire dal 2016, quando il Prodotto interno lordo raggiungerà quota +1%.
Arrivano buone notizie anche dal fronte dei consumi, giacché l’Istituto di statistica ha fatto registrare un piccolo incremento dello 0,3% della spesa delle famiglie quest’anno, successivamente a tre anni di diminuzione di questo capitolo di spesa.
A mitigare l’effetto positivo vi è tuttavia la constatazione che l’incremento è derivato solo in parte da un leggero aumento dei redditi, dal momento che ha tratto vantaggio anche dalla diminuzione della propensione al risparmio. Le prospettive sono positive anche per il prossimo biennio, poiché ci si aspetta un’accelerazione dei consumi privati nel 2015 a +0,6% e nel 2016 a +0,8%. La ripresa sarà alimentata da un lento e graduale miglioramento del mercato del lavoro, con una dinamica del tasso di disoccupazione pari al 12,5% nel 2014, al 12,4% nel 2015 ed al 12,1% nel 2016.