Joe Biden si ritira dalle presidenziali: l’economia?

Joe Biden si ritira dalla corsa presidenziale. Come ha reagito l’economia mondiale? E soprattutto cosa comporterà questo suo ritiro?

Cosa accade dopo annuncio ritiro Joe Biden

I primi articoli che hanno affrontato il ritiro di Joe Biden non hanno potuto verificare direttamente le reazioni in campo economico. Si può dire che le Borse abbiano comunque tenuto abbastanza il colpo. E che il cambio euro dollaro, per quanto tendente a favore del primo non abbia dado vita a grandi crisi.

Forse perché nelle ultime settimane comunque si è parlato spesso di ritiro di Joe Biden e dal canto suo il fallito attentato ai danni di Donald Trump, l’altro candidato, ci ha messo del suo nello smuovere le acque. L’endorsement di Kamala Harris, attuale vicepresidente come nuovo candidato presidenziale, è arrivata a stretto giro da parte di Joe Biden e, almeno fino a ora, i democratici sembrano essere pronti nel sostenere quella che potrebbe di fatto diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti e il secondo presidente di colore.

Una sua vittoria non solo fermerebbe una deriva protezionista e filorussa di Donald Trump ma potrebbe fare davvero la differenza. Soprattutto perché a livello economico, non dobbiamo dimenticare che Joe Biden è stato in grado di raggiungere, nonostante la pandemia di coronavirus, degli ottimi risultati.

Certo, Wall Street potrebbe vivere questo momento di incertezza politica non in maniera positiva. Soprattutto a breve termine. Ciò non toglie che potrebbe, la conferma di Kamala Harris come candidata, rappresentare il punto di svolta. E questo perché, al pari di ciò che è successo con Obama, in campo si troverebbe a esserci una persona che rappresenta anche quelle minoranze che non hanno molta fiducia in generale nella politica.

La Cina abbassa i tassi a breve termine

In questo quadro internazionale poi tra l’altro fa altrettanto scalpore il fatto che la People’s Bank of China, la banca centrale cinese, abbia deciso di tagliare i tassi a breve termine di 10 punti base. Questo ha fatto scendere i rendimenti obbligazionari e i costi dei prestiti a lungo termine. Una mossa che ha scontentato gli investitori che non sono usciti indenni da questa decisione a sorpresa.

Va detto, si tratta di una scelta presa sui fattori fondamentali che indicano come al paese orientale servano dei tassi più bassi. Il tasso reale infatti, in un contesto disinflazionistico come quello attuale, risultava essere troppo alto. E il fatto che la Cina possa avere problemi a stimolare un’economia lenta potrebbe essenzialmente tornare utile ai candidati presidenziali americani. E nel caso dei democratici potrebbe anche aiutare a superare lo shock dell’addio di Joe Biden.