Saranno i lavoratori a portare più profitti alla Ford, anzi, per meglio dire, saranno i loro licenziamenti a far sì che l’azienda automobilistica ritorni a fare i profitti di una volta. A “pagare” saranno circa 20mila lavoratori, ovvero il 10% della manodopera adesso impiegata, che dovranno così far risparmiare la Ford e spingere su i titoli in borsa. Una decisione che segue il calo delle vendite, pari a circa il 7,2% della produzione rispetto allo scorso anno. Una decisione che, nelle intenzioni dell’amministrazione, vuole far recuperare il terreno perduto nei confronti della Tesla, che quest’anno ha prodotto ottimi numeri, grazie alla sua innovativa strategia elettrica. Il momento è tecnologicamente “propizio”, visto che l’intelligenza artificiale e la robotica stanno sempre più sostituendo la manodopera meccanica specializzata. Non è un segreto, che i metalmeccanici, sono una categoria in “via d’estinzione”, sempre meno utili alla produzione, da cui le aziende possono ottenere molti risparmi con i tagli al personale. Queste sono inoltre le soluzioni che piacciono agli investitori e rendono più appetibili i titoli in borsa. Finora queste sono solo indiscrezioni di Wall Street, che parlano di tagli generalizzati in tutti gli impianti della Ford sparsi nel mondo. Voci che però avrebbero il fondamento delle pressioni sull’AD Mark Field, che deve trovare una soluzione al calo delle vendite.