L’unione democratica di Centro, partito in realtà di destra, sta raccogliendo le firme tra la popolazione per limitare l’immigrazione straniera nel paese. È l’ultima azione in Europa, per la difesa dei posti di lavoro dei cittadini di una nazione. La proposta infatti prevede di limitare gli ingressi nel caso la disoccupazione dovesse superare il 3,5%. La destra ha anche coniato una nuova parola, “Primanostrismo”, per indicare la preferenza dei cittadini svizzeri su tutti gli altri, in tema di occupazione. Prima i nostri dunque, per il partito populista ticinese di Christoph Blocher, un miliardario che ha preso la strada politica nel cantone. La proposta vuole che siano preferiti prima i residenti, e poi chi vive all’estero, nel caso del lavoro. Se le firme necessarie saranno raccolte, nel cantone, e forse in tutta la Svizzera, verranno proibite le assunzioni di lavoratori stranieri con una disoccupazione oltre il 3,5%. Le firme necessarie sono 100 mila, e l’atmosfera che si respira nel paese indica che il traguardo sarà raggiunto con una certa facilità. Contrari gli economisti, che vedono solo danni nella limitazione della manodopera. Poi ci sono dei problemi “tecnici” da superare, in quanto il lavoro è diviso in settori, più o meno saturi, o più o meno bisognosi di manodopera. Un risvolto negativo potrebbe essere quello di costringere alcuni lavoratori ad impieghi non adatti, o non desiderati, solo per riempire dei “buchi”. Ma soprattutto c’è l’accordo di libera circolazione con la UE, che metterebbe a rischio i rapporti.