L’Europa sembra iniziare a viaggiare a ritmi più sostenuti, secondo i dati degli indici PMI, che mostrano andamenti migliori rispetto a quelli previsti, e in particolare i migliori da sei anni a questa parte. Si tratta di un’accelerazione che ha febbraio ha sorpreso molti, e che ora si spera perduri anche in marzo, per dare un segno di continuità e di svolta all’economia europea. Se queste condizioni dovessero avverarsi, il PIL potrebbe crescere dello 0,6%, e dare un impulso all’eurozona. In particolare, il buon umore è dato dalla sorpresa Francia, che ha mostrato indici migliori addirittura di quelli tedeschi di un 0,1%. I tassi di crescita dei due paesi traino dell’Europa sono stati di 56,2 e 56,1 punti dell’indice PMI, i migliori da 6 anni. La ripresa della Francia è inoltre una notizia molto positiva, perché indica che uno dei grandi malati d’Europa, il più importante dopo la Germania, sta tornando a tirare l’economia.
Tutto questo dovrebbe supportare alla BCE a non modificare, come per altro già annunciato, la politica monetaria nell’eurozona, ora indirizzate alle iniezioni di liquidità per favorire la ripresa economica. L’inflazione infatti è ancora bassa e stabile, e quindi i tassi possono essere tenuti molto bassi per stimolare il credito e gli investimenti.