“Non ci siamo ancora“: ha commentato in questo modo la manovra italiana il Commissario Europeo agli Affari Economici Pierre Moscovici, pur sottolineando che qualche passo in avanti è stato fatto.
Chi pensava che il testo presentato oggi dal premier Giuseppe Conte avrebbe potuto rappresentare la svolta per quanto riguarda la situazione economica italiana rispetto alla Commissione Europea è rimasto decisamente deluso. Nonostante l’asticella del rapporto debito/pil sia stata abbassata dal 2,4% al 2,04% gli obiettivi pianificati ancora non sono abbastanza per spingere l’Europa a dare il via libera senza problemi ad una manovra come quella messa a punto con il Governo giallo-verde.
Perlomeno la marcia indietro dichiarata sta aiutando a fare scendere lo spread. Il commissario Moscovici ha parlato nel corso di un’audizione al Senato di “un passo nella giusta direzione” ma anche del fatto che “ci sono ancora dei passi da fare, possibilmente sia da una parte che dall’altra“. Il funzionario, durante il suo discorso, ha anche parlato del piano del presidente francese Macron: anche in questo caso sono stati presentati obiettivi che esulano dai limiti previsti, ma portando come base di lavoro dei numeri differenti da quelli italiani. In questo caso il temporaneo superamento del 3% è accompagnato da dati che provano l’effettivo recupero in tempi minori a prescindere dalla crescita prevista nell’Eurozona. Spiega Moscovici:
È fuori discussione avere un trattamento privilegiato per alcuni ed esageratamente severo per gli altri. Anche se [le regole] sono abbastanza sottili e complesse. [Motivo per il quale un deficit francese sopra al 3%] può essere preso in considerazione in modo limitato, temporaneo ed eccezionale.